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mercoledì 30 novembre 2011

ISRAELE RIVELA: IRAN SOTTO ATTACCO

L’esplosione verificatasi lo scorso lunedì a Isfahan, nell’Iran, riguardava un sito nucleare dove si arricchirebbe l’uranio impoverito. Il governo Iraniano aveva negato che ci fosse stata l’esplosione. Fonti Israeliane (il Mossad)  fanno sapere di essere in possesso di immagini satellitari che mostrano chiaramente il sito distrutto. La notizia è riportata dal tabloid inglese “Times”. Sempre le suddette fonti, rivelano che quello esploso ad Isfahan è un sito nucleare dove si arricchiva uranio impoverito per la realizzazione di armi atomiche. É precisato che l’esplosione non è frutto di un incidente così come non è stato un incidente a causare l’esplosione, un paio di settimane fa,  in una base militare delle Guardie della rivoluzione. Quella volta furono 27 le persone morte. Se da un lato si afferma con forza che le due esplosioni non sono state causate da un incidente, dall’altro non si conferma che dietro queste operazioni ci sia la mano d’Israele. Non si fanno nomi, si dice il peccato ma non il peccatore. C’è tensione alta anche tra Teheran e Londra. Dopo l’assalto all’ambasciata Britannica a Teheran di ieri, il Governo Inglese ha promesso una dura reazione. É stata ordinata la chiusura dell’ambasciata iraniana a Londra ed espulso il personale diplomatico. L’azione belligerante nei confronti dell’Iran, con  a capo USA, Gran Bretagna e Israele, procede spedita. Bisogna prendere atto che l’Iran è sotto attacco, sebbene, siano stati colpiti obbiettivi mirati e strategici. É in corso una nuova guerra e non ce ne siamo accorti. Una guerra lontana dai clamori, dagli inviati che raccontano il conflitto in diretta. Una guerra priva di quei titoli sensazionalistici che si tirano fuori in altre situazioni. C’è stato un cambio di strategia nel risolvere le questioni nel Medio Oriente, almeno per ora. Si è scelto di usare il bisturi, di lasciar fare all’intelligence. A parti inverse, operazioni del genere sarebbero più che sufficienti a dichiarare guerra e ad avere pieno sostegno dalla comunità internazionale, fatte le eccezioni del caso.
Vincenzo Borriello

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