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venerdì 9 dicembre 2011

Gli enti pubblici? Un sistema feudale

Ecco l'Italia dello scurriculum
Venerdì, 9 dicembre 2011 - 16:13:16
SCURRICULUM cover LOW
di Lorenzo Lamperti

"Siamo in un sistema feudale. I politici sono i principi e i loro amici piazzati negli enti pubblici sono i vassalli". A cantarne le lodi, o meglio le malefatta, ci pensano Alberto Fiorillo e Paolo Casucci nel loro libro "Scurriculum", in uscita in questi giorni nelle librerie. "Non raccontiamo i prodotti doc della casta, ma i loro sottoprodotti", spiega Fiorillo in un'intervista ad Affari.
"Non hanno ruoli politici, ma invadono tutti i settori pubblici", spiega l'autore, giornalista freelance e tra l'altro curatore dell'annuale rapporto sulla qualità di vita urbana del Sole 24 Ore. "Se modella il proprio curriculum uno studente alla ricerca del primo lavoro è una cosa, se lo fa un politico con 15 anni di esperienza un'altra". Il problema è per Fiorillo "assolutamente traversale" ed è soprattutto "un problema di natura economica". La demeritocrazia spinge i nostri cervelli all'estero? "Sì, ma la cosa più grave è che frena l'arrivo delle eccellenze dall'estero". 
L'INTERVISTA
Come è nata l'idea di scrivere questo libro?
"E' nata quando abbiamo notato che tra i prodotti della casta non ci sono solo quelli doc, cioè quelli che tutti individuano subito come suoi, ma anche i loro sottoprodotti. Sono abbastanza trascurati perché non sono famosi come i primi ma fanno male quanto e come loro. Guidano enti importanti, aziende che gestiscono quattrini, occupazione, appalti. Parlando fra di noi abbiamo notato che tra le nostre reciproche conoscenze c'erano una mezza dozzina di persone che rispondevano bene a questo profilo. Abbiamo dato un'occhiata in giro e ne abbiamo trovate a iosa".
In che modo avete selezionato le storie da raccontare nel libro?
"Ci siamo occupati di enti pubblici e a ogni modo non di ruoli di tipo politico. Siamo andati a pescare in diversi settori, non solo quello della sanità che è solitamente uno di quelli più prodighi di storie di questo tipo. Siamo andati a vedere altre cose come parchi nazionali, l'Inea e gli altri enti che si occupano di agricoltura. Sono enti meno sotto la luce dei riflettori ma che incidono ancora maggiormente sulla vita quotidiana delle persone. E' un'estensione del concetto del potere dell'usciere, che pur avendo bassissimo potere può bloccare o dirigere alcune scelte delle amministrazioni presso cui lavora. Qui invece si tratta di persone che hanno un potere molto forte: amministratori delegati, presidenti e direttori generali. Tutti esercitano il loro potere a vantaggio proprio e del mentore che li ha nominati. E quindi anche di una specifica parte politica. Danno vita a un sistema feudale con vassalli che restano il più possibile legati al capo".
Che cos'è lo scurriculum?
"Sono quei curricula inadatti alle occupazioni che vengono occupate. Vengono modellati a seconda delle richieste degli enti, spesso con effetti comici. Finché a modellare il proprio curriculum studenti alla ricerca di un primo lavoro è una cosa comprensibile e normale, ma se lo fa un politico con 15 anni di carriera alle spalle un po' meno. E questo succede molto più spesso di quanto uno possa credere".
Che cosa c'è alla radice di quella che Stella nella prefazione al vostro libro chiama Mediocracy, cioè un Paese governato da una classe dirigente mediocre?
"E' una cosa che fa parte del nostro Paese, uno di quei vizi che ci portiamo dietro da decenni. Lo denunciava a suo tempo anche Sciascia: in Italia si piazzano le persone non tanto per le loro competenze quanto per la loro appartenenza. Quello che posso dire è che negli ultimi anni c'è stata una degenerazione. Un dentista forse non sarebbe stato messo ai vertici dell'Aci di Milano negli anni '70 o magari anche nella prima metà degli anni '90. La mia impressione è che si sia creato un meccanismo di perpetuazione della specie. Piazzando degli incompetenti, ancora di più che delle persone capaci, il politico si assicura fedeltà. Il principe si crea una corte e insieme, politico e vassalli, si garantiscono la reciproca sopravvivenza. E a rimetterci è il Paese.  Questo non è solo un problema morale. L'etica cambia con il passare dei tempi. Qui ci sono leggi che non vengono rispettate. Ma prima di tutto è un problema di natura economica. Io voglio che il dentista che mi mette le mani in bocca sia bravo, non che sia "l'amico di". Ci devono essere persone capaci per garantire un'economia sana e il funzionamento dei servizi. Tutte cose che un incapace non sa e non vuole nemmeno saper fare".
Quanto è traversale il problema della demeritocrazia?
"E' assolutamente trasversale. Noi abbiamo scelto casi nazionali e quindi visto che negli ultimi anni il governo è stato di centrodestra ci sono più casi legati a quella parte politica. Ma è una cosa che accouma in tutto e per tutto destra e sinistra".
Quanto questo sistema influisce sulla fuga all'estero dei nostri talenti?
"Moltissimo. Però il fatto che i cervelli vadano all'estero è anche una cosa fisiologica, da quando sono state abbattute le barriere tra i paesi. Ma a differenza di quanto accade altrove, da noi non arrivano più eccellenze dall'estero. E' questo il vero problema. La demeritocrazia è un freno per chi arriva da fuori. E noi ci inaridiamo".
Cominciate il libro parlando di 'mitridatizzazione'. Come mai?
"La mitridatizzazione è una cosa che riguarda tutti noi. A forza di ingerire dosi quotidiane di veleno ci siamo assuefatti a tutto. Il problema è che spesso e volentieri ci sono delle cose che ci fanno sorridere, in maniera amara, ma che sono di una gravità enorme. Cose che basterebbero da sole a determinare la caduta di un governo o un'amministrazione locale. Un esempio su tutti? La parentopoli romana legata all'Atac".
Nel vostro libro parlate di tre concetti fondamentali: merito, concorrenza e regole. E' così impossibile applicarli nel nostro Paese?
"Non ci si riesce perché i garanti del sistema di regole sono i principali protagonisti del loro mancato rispetto. Però possiamo farcela. Comunque la si pensi sulla manovra, il moderatismo estetico di Monti e la sua sobrietà, oltre al fatto che si sia tornato a parlare dei contenuti, dimostrano che l'Italia non è tutta così. Ci sono tanti italiani che sono migliori del loro paese. Bisogna riuscire a tirare fuori queste positività che esistono e ci hanno anche reso grandi in passato".
Nel libro fate nomi e cognomi degli "scurriculati". Non avete paura che si possano offendere?
"Abbiamo discusso molto di questo. Per questo abbiamo deciso di attenerci il più possibile alle indicazioni di legge. Molti enti richiedono curricula con requisiti specifici. Laddove questi titoli non c'erano siamo andati a indagare. Altre volte abbiamo seguito lo svolgersi dei fatti. Poi, per carità, può succedere che uno si scopre un grande capitano d'azienda dopo aver fatto altro per tutta la vita, però è un'eccezione e non la regola. Vorrei raccontare un episodio per spiegare lo spirito del nostro libro. Una volta c'è stato un politico che si è ritrovato al pronto soccorso. Ci aveva portato sua figlia che non sentiva bene. Incontra un amico e iniziano a parlare. L'amico gli chiede chi la stia seguendo e il politico gli risponde: 'il primario'. E l'amico: 'Beh, allora sei tranquillo, la vede addirittura il primario'. Ma il politico risponde: 'Ma che tranquillo, è proprio quello il problema. Il primario l'ho nominato io".

Ecco la green school per cambiare il mondo

Venerdì, 9 dicembre 2011 - 15:32:48
 
Nel corso della Conferenza Onu sui Cambiamenti Climatici di Durban, Ugo Bot, Senior External Relations and Project officer UNRWA (United Nations Relief and Works agency), e l’architetto Mario Cucinella hanno presentato il progetto “Green Schools”. Obiettivo: promuovere un modello di scuola destinata ai giovani residenti nei campi profughi palestinesi.
Ugo Bot nel corso del suo intervento ha ricordato le condizioni di vita di Gaza che vede la presenza di circa 1.400.000 abitanti di cui l’80% rifugiati assistiti da UNRWA. Il territorio di Gaza è al 100% dipendente da Israele sia per le fonti energetiche che idriche. UNRWA ha quindi lanciato un programma per la realizzazione di 100 nuovi edifici scolastici di cui 20 che siano “Green Building”. Nel corso della conferenza stampa è stato ricordato come il progetto sia finanziato dall’Islamic Development Bank e come esso risponda appieno alla finalità e agli scopi di UNRWA.
Green Schools gaza 1

A tal riguardo Cucinella ha sottolineato come: “Costruire un edificio ha una funzione educativa e formativa. Questo progetto vuole essere un transfert di conoscenze allo staff UNRWA e vuole essere un esempio per future realizzazioni in quei luoghi. Ogni edificio di per sé stesso è un ambiente destinato ad essere vissuto e visitato. Ciò vale ancora di più per una scuola. Gaza si trova oggi in una situazione catastrofica: non ci sono risorse naturali, vi è un inquinamento pesantissimo. A Gaza si vive una situazione drammatica che pare l’anticipazione di quanto viene previsto per il resto del mondo. Se con la realizzazione di queste “Green Schools” a Gaza riusciamo a invertire questa tendenza in quel disgraziato territorio, allora si apre un’autentica speranza per il cambiamento del mondo”
L’idea di sviluppo delle “Green Schools” progettate da Cucinella tiene conto delle attuali condizioni economiche e sociali nei Territori palestinesi, dove- come si è detto. la carenza d'acqua, il basso livello di comfort e il prezzo elevato dell'energia sono problemi sempre più urgenti.
Il progetto esplora la realizzazione di un edificio autonomo a livello energetico ed idrico, che copre il ridotto fabbisogno energetico esclusivamente tramite risorse rinnovabili disponibili in loco (energia solare ed energia dal terreno) e fornisce la quantità d’acqua necessaria per le pulizie, lo scarico dei wc e per l’irrigazione delle aree verdi esclusivamente tramite la raccolta delle acque piovane e il trattamento delle acque grigie e nere.
Il sistema costruttivo è composto da tre elementi distinti:
• una platea di cemento come fondazione: al di sotto di questa un letto di pietre agisce come primo moderatore bioclimatico per convogliare l’aria esterna all’interno delle aule;
• pilastri di cemento prefabbricati: due anelli di tubi in calcestruzzo delle condutture d'acqua (diametro esterno di 2,22 mt e 1,5 mt) sono qui usati come casseforme verticali a perdere. Nell’intercapedine  tra i due anelli sono collocate le barre filettate per il getto in calcestruzzo. Parte dei pilastri viene poi riempita con terra di scavo (al fine di ridurre i costi di scavo), mentre altre colonne, vuoto, vengono utilizzate come un condotto per la ventilazione naturale (effetto camino);
• il tetto sporgente ventilato costituito da travi in acciaio e da uno strato esterno in lamiera ondulata di colore chiaro il quale integra i pannelli fotovoltaici in silicio amorfo.

IL VATICANO SI DICE PRONTO A DICUTERE DELL'ICI

Bagnasco, pronti a discutere di Ici

Venerdì, 9 dicembre 2011 - 17:52:08
bagnasco
"Per quanto riguarda eventuali punti della legge che avessero bisogno di qualche puntualizzazione o precisazione, non ci sono pregiudiziali da parte nostra per poter fare queste precisazioni nelle sedi opportune". Cosi' il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, ha risposto a una domanda in merito all'ipotesi di applicazione dell'Ici sugli immobili di proprieta' della Chiesa cattolica.
"Come e' noto - ha detto il porporato - la legge prevede un particolare riconoscimento e considerazione del valore sociale delle attivita' degli enti no profit, tra cui la Chiesa cattolica, e quindi anche di quegli ambienti che vengono utilizzati per queste specifiche finalita' di carattere sociale, culturale, educativo".
"Bisogna aggiungere - ha proseguito il cardinale Bagnasco - che, laddove si verificasse qualche inadempienza, si auspica che ci sia l'accertamento e la conseguente sanzione, come e' giusto per tutti. Per quanto riguarda eventuali punti della legge che avessero bisogno di qualche puntualizzazione o precisazione non ci sono pregiudiziali da parte nostra, per poter fare queste precisazioni nelle sedi opportune. La giustizia non ha tempo ne' luoghi, quindi va bene in qualunque momento. Se c'e' qualche punto che deve essere precisato - ha concluso il porporato - si precisi".

Quando il nome che porti ti può "sconvolgere" la vita

Della serie:
Quando il nome che porti ti può "sconvolgere" la vita.......

magnani Chiama finocchio un giocatore: espulso, ma era il suo nome

Paolo Magnani, l'allenatore del Bologna Primavera è stato espulso per aver dato del finocchio a un giocatore nel derby emiliano contro il Parma.
Peccato, però, che il giocatore in questione si chiami proprio Finocchio.A pochi minuti dalla fine Francesco Finocchio, ex under 17 azzurro, si invola verso l’area avversaria, un calciatore rossoblu cade e il tecnico del Bologna grida:“Finocchio, via la pallaaaaaa!!!!”.
A quel punto l’arbitro Donati di Ravenna estrae il cartellino rosso per il tecnico dei felsinei. A nulla valgono i tentativi di spiegare l’accaduto al direttore di gara, che non vuole sentire ragione e non cambia la sua decisione.Magnani non ci sta e sulle colonne del Corriere dello Sport fa sentire le sue ragioni:“Se non lo chiamavo Finocchio come avrei dovuto chiamarlo?"
Certo, a parte il "grottesco" che assume una vicenda del genere (io mi sono sbellicata dalle risate, a dir la verità, quando ho letto la notizia).....
ma se il ragazzo, metti caso, facesse carriera fino a giocare in Nazionale....ci sarebbe una strage di allenatori, a chiamarsi FINOCCHIO!
Sempre che in Italia non sia troppo complicato, voi non gli consigliereste di cambiare il cognome, che so......scegliendo un altro genere di verdura?
Si, ma che verdura??? ^__________*

giovedì 8 dicembre 2011

ancora tasse, come se non fossero abbastanza!

Pioggia di tasse. Manovra lacrime e sangue. Salasso annunciato. Espressioni che negli ultimi giorni inondano giornali, programmi televisivi e dibattiti. La tanto attesa Manovra Monti è stata  ufficialmente presentata. E sì, in effetti, siamo di fronte a una valanga di tasse.
Partiamo dalla casa. Innanzitutto, l’ICI sulla prima casa fa il suo ritorno con l’introduzione della c.d. Imposta municipale propria dal 2012 fino – in via sperimentale – al 2014. L’aliquota è pari allo 0,4%, ma tale valore può essere modificato in aumento o in diminuzione dai Comuni sino a 0,2 punti percentuali. Al fine di – si fa per dire – mitigare l’onere fiscale, è stata prevista una detrazione di 200 euro dall’imposta dovuta.
Per quanto riguarda la seconda casa, invece, l’aliquota sarà dello 0,76%, modificabile fino a 0,3 punti percentuali. Una bella batosta per chi possiede altri immobili oltre a quello abitativo, considerato che nel provvedimento è prevista anche una rivalutazione degli estimi catastali del 60% con l’applicazione di più elevati coefficienti di moltiplicazione. Letteralmente una “cascata di mattoni” in testa a chi ha diverse proprietà immobiliari.
In compenso, il fondo di solidarietà per i mutui volti all’acquisto della prima casa riceve un incremento di 10 milioni di euro per ognuno degli anni 2012 e 2013.
L’IVA aumenta di due punti percentuali, ma solo a partire dal secondo semestre del 2012 e solo se necessario; coinvolte sono sia l’aliquota del 10% che del 21%.
L’Irpef
, come affermato da Monti, non è stata invece toccata per quanto riguarda le aliquote del 41% e del 43%, ma le tasche degli italiani non sono al sicuro. Il Governo è, infatti, intervenuto sull’addizionale regionale Irpef mutando la quota fissa su base nazionale dallo 0,90% all’1,23%.
Da gennaio 2012 si assisterà anche a un incremento delle accise della benzina e all’introduzione della nuova supertassa sul lusso. Quest’ultima coinvolgerà auto, imbarcazioni e aerei. In particolare, per quanto riguarda le auto, la tassa ammonterà a 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore a 200 chilowatt. Colpite anche le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 10 metri con una tassa annuale di stazionamento calcolata su base giornaliera; non verranno tuttavia toccate le imbarcazioni finalizzate al salvataggio o i battelli di servizio (a certe condizioni), nonché le barche usate da associazioni di volontariato per scopi di assistenza sanitaria e di pronto soccorso. Tassati anche gli aeromobili privati in base al peso del velivolo.
Pesanti interventi anche in campo finanziario e, in particolare, in relazione all’imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai depositi titoli. Il bollo che, attualmente, è previsto solo per i depositi sul conto titoli viene infatti esteso a tutti i prodotti finanziari, anche su quelli non soggetti a deposito. Restano esclusi solo i fondi pensione e i fondi sanitari. In più, l’imposta di bollo non sarà più collegata a un valore nominale o di rimborso, ma al valore di mercato dello strumento finanziario; in tal modo non vi sarà una misura fissa dell’importo, ma una misura proporzionale al valore del titolo.
Previsto, infine, il pagamento una tantum di una tassa del 1,5% sui capitali che rientrano in Italia beneficiando dello scudo fiscale.

Laura Giulia Cerizza

Pinot Nero 2001 in edizione limitata

Legge pro-deforestazione in Brasile

Il Senato brasiliano ha approvato nella tarda serata di martedì un insieme di norme che, secondo le organizzazioni ambientaliste, aprono la strada ad una maggiore deforestazione in Amazzonia. La legge è stata approvata con 57 voti favorevoli e 7 contrari. Una versione precedente, con qualche diversità rispetto alla legge approvata dal Senato, era passata in maggio dalla Camera Bassa del Congresso Brasiliano. Le organizzazioni ambientaliste hanno chiesto al presidente brasiliano Dilma Roussef di non promulgare la legge che concederebbe vaste amnistie in favore di chi è stato accusato di aver distrutto vaste aree della foresta pluviale. "Le istanze provenienti dalla società civile sono state ancora ignorate, così come lo sono state la scienza e i movimenti sociali", ha detto Tatiana de Carvalho, che coordina la campagna l'organizzazione ambientale Greenpeace contro il nuovo codice.
La legge infatti, se entrasse in vigore, esonererebbe gli agricoltori dal pagamento delle multe per la deforestazione illegale effettuata prima del 2008, a patto che si impegnino a recuperare le aree di foresta pluviale che sono state distrutte. Ma i piccoli proprietari terrieri, che possiedono fino a 400 ettari, non dovrebbero però più ripristinare le zone che hanno disboscato illegalmente. Il disegno di legge riduce anche a 30-15 metri di larghezza della fascia di vegetazione originaria che deve essere preservato sulle rive dei fiumi più stretti di 10 metri, una misura che gli ambientalisti dicono aumenti il rischio di disastri naturali, come le alluvioni e le frane. Il nuovo codice dovrebbe anche ridurre l'area di foresta pluviale messa a riserva obbligatoria dall'80% al 50% in quegli Stati in cui le riserve e le terre dei popoli indigeni coprano più del 65% del territorio.
La Confederazione brasiliana di Agricoltura e allevamento sostiene la nuova legge perchè, ha detto, "il Brasile deve conservare la sua posizione tra i maggiori produttori di cibo al mondo". La Confederazione ha detto che la legge avrebbe conservato il 61 per cento delle foreste originali del Brasile, il 18 per cento dei quali in proprietà terriere rurale. Ma gli attivisti ambientali riuniti nella città sudafricana di Durban per la annuale conferenza internazionale sul clima delle Nazioni Unite, hanno denunciato il provvedimento che, a loro giudizio, aumentarà la deforestazione e farà mancare al Brasile gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio e offuscherà l'immagine del Paese come un leader ambientale.
La nuova legge sulle foreste, ha denunciato martedì il WWF a Durban "avrà gravi ripercussioni sulle decisioni prese nel corso dei negoziati ONU sul cambiamento climatico. Se verrà approvata la nuova legge, ha dichiarato il WWF, una superficie di circa 79 milioni di ettari (quasi le dimensioni della Francia e del Regno Unito messe insieme) sarebbe lasciata non protetta". Il WWF ha dichiarato che il nuovo codice potrebbe comportare l'emissione di fino a 29 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Il Rio delle Amazzoni, che si attraversa tutto il Brasile e altri paesi sudamericani, ed è il più grande polmone verde del mondo, sta rapidamente scomparendo a causa dell'agricoltura e altre attività che minacciano la foresta pluviale. Una delle questioni principali all'ordine del giorno a Durban è proprio quella di incrementare gli sforzi per conservare e ripristinare le foreste, unico argine alla deforestazione che rappresenta attualmente il 20 per cento delle emissioni globali di carbonio responsabili del riscaldamento globale.

falsi cibi bio in vendita

Oltre 200 milioni di euro di fatture per operazioni inesistenti, piu' di 2.500 tonnellate di merce (per lo piu' frumento, favino, soia, farine e frutta fresca) sequestrata in quanto falsamente biologica, oltre 700mila tonnellate di falsi prodotti alimentari bio commercializzate.
E' il volume, che gli stessi investigatori definiscono "impressionante", delle transazioni ricostruite dalla Guardia di finanza di Verona che - al termine di una complessa indagine, coordinata dalla locale procura della Repubblica - ha stroncato una gigantesca frode nel settore della commercializzazione di prodotti provenienti da agricoltura biologica.
Le Fiamme gialle stanno eseguendo in queste ore a Verona, Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere, disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona, a carico di altrettante persone accusate di aver immesso sul mercato prodotti alimentari falsamente biologici "per un valore pari a oltre un decimo dell'intero mercato nazionale di settore".
I dettagli dell'operazione, ribattezzata 'Gatto con gli stivali', saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 al Comando provinciale della Guardia di finanza di Verona.
ASSO BIO, PIU' CONTROLLI SULL'IMPORT E PIU' FILIERA CORTA - "Contro le frodi alimentari nel bio piu' controlli sull'import e piu' filiera corta". Lo dice Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale AIAB (Associazione italiana per l'agricoltura biologica), a proposito dell'operazione "Gatto con gli stivali" e sottolinea: "Dalle indiscrezioni raccolte emerge che le aziende agricole italiane siano non solo completamente scevre da responsabilita', ma vittime di queste frodi, facilitate dagli appetiti determinati dalla crescita dell'import, a cui purtroppo non ha seguito un proporzionale aumento dei controlli, e dalla vendita nei tradizionali canali a filiera lunga, che rendono piu' difficile la tracciabilita' lungo tutta la catena alimentare". "L'eclatante frode smascherata dalla Guardia di Finanzia di Verona - prosegue Triantafyllidis - ha messo in luce delle debolezze del settore che AIAB ha piu' volte sottolineato.
Innanzitutto il problema delle materie prime importate, che coinvolge in particolare i prodotti che confluiscono nelle filiere zootecniche, come soia e orzo, o nelle lunghe filiere di pastificazione e panificazione. In seconda istanza la farraginosita' del sistema di certificazione e degli enti preposti a controllare i controllori. Nei mesi passati, vista anche l'espansione in controtendenza del bio rispetto al resto dell'agroalimentare, avevamo gia' lanciato l'allarme sull'infiltrazione della criminalita' organizzata nel settore chiedendo maggiori e piu' stringenti controlli e lo stesso pretendiamo rispetto a imprenditori privi di scrupoli, attratti solo da un business in costante crescita. E' infatti evidente che la crescita continua dei consumi e le grande vitalita' del settore attirano gli interessi della speculazione e della criminalita'. Da parte nostra, per ovviare alle debolezze del settore, ci siamo attivati su diversi fronti per dare trasparenza e affidabilita' al bio italiano. Le iniziative di AIAB - conclude Triantafyllidis - puntano ad accorciare la filiera ovunque cio' sia possibile, a proporre prodotti biologici ed italiani, provenienti da aziende interamente bio, e possibilmente garantite dal marchio Garanzia AIAB, e a costruire filiere tutte italiane. Per quanto concerne la certificazione e i controlli, AIAB chiede da tempo l'utilizzo della telematica e controlli incrociati, cosi' come un database pubblico con tutte le informazioni raccolte dagli organismi di controllo, strumenti non graditi ad alcuni enti di controllo nazionali".
SEQUESTRO FALSI ALIMENTI BIO, "MA NON DANNOSI PER SALUTE- Una banda che agiva dal 2007 e che immetteva sul mercato falsi prodotti biologici, alimenti in realta' comunissimi, che non sono risultati pericolosi, ma che venivano spacciati per prodotti ottenuti grazie a complessi meccanismi industriali tutti all'insegna del bio. Quindi prodotti che costavano molti euro in piu' del normale.
Gli arrestati sono sette, costretti ad uscire allo scoperto dalla Guardia di Finanza di Verona al termine di una lunga indagine battezzata "Gatto con gli Stivali". Dal 2007, secondo quanto riferito dalle Fiamme Gialle, l'organizzazione naveva immesso sul mercato 7 milioni di quintali di cibo etichettato come biologico senza esserlo. Sono 2500 le tonnellate sequestrate dai militari nei magazzini in un giro illegale valutato attorno ai 220 milioni di euro.
Una frode bella e buona "ma senza alcun pericolo per la salute pubblica", come hanno puntualizzato i vertici della Finanza scaligera oggi presentando i riusltati dell'operazione. La frode riguardava soprattutto frumento, soia, farine di vario tipo e frutta fresca. Le persone arrestate sono state prese tra Verona, Ferrara, Pesaro Urbino e Foggia.
Ecco i nomi: Luigi Marinucci, 63 anni, di Angiari (Verona), rappresentante legale della Sunny Land Spa e della Societa' Agricola Marinucci; Davide Scapini, 43 anni, di Sona (Verona), socio al 49% e direttore commerciale della Sunny Land oltre che rappresentante di altre aziende; Angela Nazaria Siena, 39 anni, di San Severo (Foggia), rappresentante della Bioecoitalia srl e di altre aziende; Andrea Grassi, 45 anni, di Argenta (Ferrara), consulente e rappresentante di aziende agricole; Michele Grossi, 36 anni, di Fano (Pesaro-Urbino), direttore regionale Marche dell'Organismo di Certificazione e controllo di suolo e salute; Stefano Spadini, 46 anni, genovese, residente a Monte Cerignone (Pesaro-Urbino), consulente della Direzione Regionale Marche di Suolo e salute; Caterina Albiero, 47 anni, di Salizzole (Verona), socio accomandatario della Bioagri sas e rappresentante legale de La Spiga srl.
Tutti sono accusati di frode in commercio, associazione per delinquere, falso materiale ed emissione di fatture inesistenti. Bruno Biagi. "Al momento - ha commentato il colonnello Bruno Biagi, comandante provinciale della Gdf veronese - non ci sono elementi per provare che questi alimenti siano dannosi per la salute". Ma si sa anche che certe merci non erano destinate ai mercati alimentari comuni ma dovevano finire come cibo per animali.
COLDIRETTI; BENE SEQUESTRO GDF, 1 ITALIANO SU 2 COMPRA BIO - Oltre un consumatore su due (52 per cento) acquista prodotti biologici in Italia, dove sono quasi 50mila i produttori che coltivano il bio su oltre un milione di ettari di terreno. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di oltre 700mila tonnellate di prodotti alimentari falsamente biologici, con un giro di fatture false per oltre 200 milioni e sei arrestati.
Il fatturato dei prodotti biologici in Italia negli ultimi dieci anni e' triplicato passando da meno di un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi attuali ed e' quindi importante - sottolinea la Coldiretti - non abbassare la guardia sul fronte dei controlli anche alla luce di un aumento del 49 per cento delle importazioni nel 2010. In controtendenza rispetto al calo dei consumi generale nel 2011 gli acquisti di prodotti alimentari biologici confezionati delle famiglie italiane sono cresciuti dell' 11,5 per cento, secondo una analisi Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo quadrimestre del 2011.
Aumenti record - sottolinea Coldiretti - si registrano per alcuni prodotti come la pasta (+35 per cento), il latte (+32) e le mozzarelle (+83) ma anche per i cracker (+54) e i formaggi freschi e spalmabili che addirittura raddoppiano (+101). Dal punto di vista produttivo l'Italia ha la leadership in Europa per numero di operatori certificati impegnati nella filiera dell'agricoltura bio e resta leader europeo per ettari di superficie coltivati secondo il metodo biologico (escludendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, in cui la Spagna primeggia), secondo i dati del Sinab (Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura Biologica).
Al primo gennaio 2011 in Italia gli operatori del settore biologico sono 47.663, in calo dell'1,7 per cento. La superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta - conclude Coldiretti - pari a 111.3742 ettari, con un incremento rispetto all'anno precedente dello 0,6 per cento.

L''Europa può dissolversi

È tutta in salita la strada che il vertice europeo deve percorrere per mettere la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere non solo il progetto d'integrazione europea ma anche l'economia internazionale. I segnali giunti dalle capitali e dai mercati alla vigilia dell'appuntamento più importante nella storia dell'Ue sui due grandi capitoli al centro del summit - la riforma dei Trattati e il 'murò finanziario da erigere a difesa dell'euro - sono stati tutt'altro che rassicuranti.

Berlino, hanno fatto sapere fonti del governo, è "più pessimista" della scorsa settimana sulla possibilità di raggiungere un accordo complessivo nel corso del vertice, nonostante l'intesa annunciata lunedì dalla coppia Merkel-Sarkozy. Perchè, hanno aggiunto le stesse fonti, "un certo numero di Paesi non ha ancora capito la gravità della situazione".

E sempre dalla Germania sono arrivate indiscrezioni su un 'nò tedesco all'ipotesi di rafforzare gli strumenti a difesa dell'euro facendo coesistere il fondo salva-Stati (dotato di una potenza di fuoco di 440 miliardi) con l'Esm (il fondo monetario europeo che dovrebbe nascere con un anno d'anticipo nel 2012 con una dotazione di 500 miliardi). Non a caso in serata il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato proprio la cancelliera tedesca, Angela Merkel, fortemente preoccupato dalle conseguenze di un eventuale fallimento del vertice europeo. Entrambi i leader - fa sapere la Casa Bianca - sono d'accordo sulla necessità di trovare «una soluzione duratura e credibile alla crisi». Il pressing degli Usa è forte, tanto che il presidente è voluto intervenire direttamente - telefonando alla cancelliera - nonostante il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner sia già da due giorni nel Vecchio Continente, per spronare i suoi leader a fare tutto il necessario. Al pessimismo tedesco, però, si è aggiunto lo scetticismo austriaco sulla possibilità che nella due giorni di Bruxelles si riesca a costruire un 'murò per la difesa dell'euro sufficientemente robusto per resistere da tre a cinque anni. Cioè proprio quello che Geithner sta chiedendo con forza agli interlocutori europei.

Ma a indicare che i problemi aperti sono ancora tanti e complessi è stato anche Sarkozy. «Il rischio di esplosione dell'Ue rimarrà concreto fino a quando l'accordo di lunedì scorso tra Francia e Germania per un nuovo trattato Ue non diventerà effettivo». Il presidente francese ha sottolineato che «non c'è alternativa» all'alleanza franco-tedesca per ridare fiducia agli investitori. La reazione dei mercati è stata immediata. Lo spread tra Btp e Bund è tornato a crescere, l'euro si è indebolito, l'andamento degli indici delle principali borse europee è stato negativo. «È necessario prendere decisioni forti per costruire un nuovo patto di bilancio che sia credibile per i cittadini e i mercati», ha sottolineato dal canto suo, a poche ore dall'avvio del summit, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. Che insieme a Tajani e agli altri colleghi dell'esecutivo comunitario sostiene che per rafforzare la disciplina di bilancio e procedere verso una vera e propria unione economica molto si può fare, anche con gli attuali Trattati e in tempi assai rapidi. Lasciando solo alcune cose alla procedura di revisione, più lunga, complessa e rischiosa, che comunque la Commissione appoggerebbe per dare un segnale di «pieno sostegno» alla moneta unica «senza minare le istituzioni europee, migliore garanzia per la coerenza del rapporto tra la zona euro e l'Ue a 27». Perchè il rischio - che l'Italia rappresentata da Mario Monti sta cercando di contribuire a disinnescare - è che la Gran Bretagna di David Cameron punti i piedi e blocchi, facendo mancare l'unanimità, l'adozione della decisione necessaria per procedere a quegli interventi normativi e sui Trattati che Parigi, ma soprattutto Berlino, giudicano irrinunciabili. Una posizione che potrebbe portare al fallimento del vertice oppure alla nascita di un'Europa a due o più velocità. Nel tentativo di sciogliere almeno alcuni dei nodi sul tappeto, l'avvio del vertice - previsto per le 19.30 - sarà preceduto da un serie di incontri ristretti, tra i quali ci dovrebbe essere anche un bilaterale Monti-Cameron.
LA DIRETTA
10.25 BARROSO: LEADER UE GARANTISCANO IRREVERSIBILITA' EURO - "Mi aspetto che questa sera i capi di governo ci dicano non quello che non possono fare, ma quello che possono fare. Alla base della crisi c'e' un problema di fiducia e di credibilita'. Noi dobbiamo dimostrare che faremo tutto il possibile per garantire l'irreversibilita' dell'euro". Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jose' Barroso, arrivando al XX Congresso del PPe a Marsiglia. In vista del Consiglio Ue che si apre stasera a Bruxelles, Barroso ha ribadito che "c'e' bisogno di maggiore disciplina e di maggiore, di maggiore convergenza e di garantire il rafforzamento dell'economia. Dobbiamo fornire il massimo supporto possibile da parte dell'Europa per testimoniare la irreversibilita' dell'euro". Al vertice di oggi a Marsiglia parteciperanno molti dei leader che questa sera siederanno al tavolo del Consiglio di Bruxelles, a cominciare da Angela Merkel e da Nicolas Sarkozy.
10.00 AL VIA VERTICE MONTI-GEITHNER A MILANO - Il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, e' arrivato poco prima delle 10 nella sede della prefettura di Milano per incontrare il presidente del Consiglio italiano Mario Monti. Il vertice e' previsto nell'ambito di una serie di incontri che il segretario Usa ha in Europa con i principali esponenti di governi e banche centrali, in vista della riunione del Consiglio europeo.
9.56 JUNCKER: QUESTIONE EUROBOND NON E' SUL TAVOLO - La realizzazione degli Eurobond non e' una questione sul tavolo del Consiglio europeo. Lo afferma il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker alla radio France Info. La questione degli Eurobond, ha detto Juncker, ''non e' sul tavolo'', auspicando comunque che nel Consiglio europeo che sta per cominciare si trovi un accordo sulla crisi del debito, tra tutti i 27 stati membri dell'Unione europea, oppure, se necessario, tra i soli 17 paesi dell'Eurozona. Juncker ha inoltre aggiunto che, mentre nel summit potrebbero essere prese decisioni strutturali, il valore dell'euro ''non e' a rischio''.
9.35 JUNCKER CHIEDE A LONDRA DI NON ROVINARE VERTICE UE - Parigi, 8 dic. - Il presidente dell'Eurogruppo chiede alla Gran Bretagna di non rovinare il vertice Ue, che inizia oggi a Bruxelles. "Ci deve essere un accordo - dice Juncker intervistato da una radio francese - l'euro non e' a rischio". "Ci serve un solido accordo - aggiunge - mi piacerebbe un accordo sul trattato tra i 27 Paesi, ma se scopriremo che alcuni degli Stati membri dell'Unione europea non intendono marciare compatti, faremo un accordo a 17". "Non voglio - dice ancora - che il Regno Unito dica che non intende fare cio' che altri vogliono fare. Non lo accetterei". Juncker si riferisce in particolare alla tassazione sulle transazioni finanziarie.
8.46 EURO RIPRENDE FIATO SOPRA 1,34 DOLLARI, IN ATTESA VERTICE UE - Roma, 8 dic. - L'euro riprende fiato e risale sopra quota 1,34 dollari, alla vigilia del vertice Ue di Bruxelles. La moneta unica passa di mano a 1,3415 dollari. Euro/yen a 104,10 e dollaro/yen a 77,57.
8.30 FRANCIA, EURO POTREBBE COLLASSARE E EUROPA DISFARSI - L'euro rischia di collassare e l'Europa di disfarsi, se i leader del Vecchio Continente non riusciranno a far fronte alla crisi del debito. Il ministro delle Finanze francese per gli Affari europei, Jean Leonetti, lancia l'allarme alla vigilia del vertice europeo di Bruxelles. "La situazione e' seria - dice Leonetti in un'intervista radiofonica - l'euro potrebbe esplodere e l'Europa disfarsi".

martedì 6 dicembre 2011

MINZOLINI ACCUSATO DI PECULATO

Il processo si aprirà l'8 marzo. Secondo l'accusa, il direttore del Tg1 ha "sforato", in 14 mesi, il budget a sua disposizione per circa 65 mila euro. Somma già restituita. Il giornalista: "Vogliono farmi fuori. Masi pusillanime". Il Cdr: "Faccia un passo indietro per il bene della testata". Si dissocia Attilio Romita: "No a giudizi sommari"
ROMA - Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, è stato rinviato a giudizio per peculato in relazione alle spese Rai sostenute con la carta di credito aziendale. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup Francesco Patrone, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna. Il processo prenderà il via l'8 marzo prossimo davanti ai giudici della sesta sezione penale del tribunale di Roma. La Rai si costituirà parte civile. La somma in questione è stata comunque restituita dal direttore del Tg1 e l'azienda ha ritenuto esauriente la documentazione giustificativa e la restituzione del denaro.

Dopo la precisazione del legale Maurizio Bellacosa ("la Rai si potrà costituire parte civile entro il termine di decadenza previsto dalla legge"), l'ufficio stampa dell'Azienda dirama una nota per annunciare che "La Rai (...) si costituirà parte civile entro il termine di decadenza previsto dalla legge, che è quello dell'udienza dibattimentale fissata per il prossimo 8 marzo, per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale". Oggi la Rai "ha partecipato all'udienza preliminare nella veste di persona offesa, in attesa del vaglio del giudice dell'udienza preliminare".

Minzolini è accusato di peculato per avere sforato, in 14 mesi, il budget a sua disposizione per circa 65 mila euro. Tale somma è stata già restituità dal direttore all'azienda. La replica del giornalista: "Volevano farmi saltare dalla direzione del TG1 già quando c'era il voto di fiducia al Senato il 14 dicembre 2010". Quello che
non sopporto di questa vicenda è che vengono utilizzati strumenti del genere per raggiungere l'obiettivo. Questo vi dà l'idea della società di trogloditi in cui viviamo. Mauro Masi (ex dg della Rai) in questa vicenda è stato un pusillanime, uno leggero perchè per due anni l'azienda non mi ha contestato nulla".

"Sono indignato per le cose che sono state dette durante questa udienza preliminare. Qui a Roma il 95% dei casi va a giudizio quindi sono tranquillo ma indignato - ha proseguito il direttore del Tg1 - Avevo questa cosa che prima doveva essere un benefit e poi non lo è stato più, poi nessuno si è più fatto sentire. In tutta questa vicenda l'unico problema è che non ho messo i nomi delle persone con cui sono andato a pranzo. Oggi mi viene richiesto qualcosa che prima non è mai stato chiesto ai miei predecessori.  E' palese che in questa cosa ci sono molti elementi che non sono chiari come il fatto che tutto è esploso  alla vigilia del voto che avrebbe dovuto mettere fine a un equilibrio politico. Un tempismo perfetto".

"E' una vicenda assurda - precisa Minzolini a fine udienza - perché le mie trasferte hanno tutte la firma di Masi e mi vengono soltanto contestati dei pranzi per i quali io non avrei presentato i giustificativi. Mi chiedo come mai nessuno è andato a controllare che cosa è successo da quando è entrata in vigore dal 2003 la circolare Cattaneo. Personalmente ho accertato, ascoltando i miei predecessori al Tg1 e chi era in amministrazione Rai, che i direttori, per motivi di privacy, non hanno mai indicato i nomi delle persone che li accompagnavano ai pranzi. E sono sicuro che è una prassi che fanno tutti i direttori, non solo quelli del Tg1".

"Tutto nasce dal fatto - ricostruisce ancora Minzolini - che quando andai alla Rai, trattai, per motivi di esclusiva, l'interruzione della collaborazione con Panorama e l'azienda decise di assegnarmi una carta di credito dicendomi che era un benefit compensativo. Dopo due anni, la Rai, attraverso una lettera dell'allora direttore generale Masi, si accorge che non è più un benefit ma una 'facility' e, guarda caso, mi autorizza dal maggio scorso a collaborare con Panorama. In ogni caso, per due anni le spese autorizzate che ho sostenuto con la carta di credito aziendale sono state contabilizzate e regolarmente iscritte a bilancio, nonostante io avessi subito restituito la somma prima che cominciasse l'azione penale".

Cdr Tg1: "Serve un direttore autorevole". Dopo il rinvio a giudizio del direttore del Tg1, il Comitato di redazione della testata denuncia il "fallimento del progetto Minzolini" e chiede "una svolta". "Serve, subito, un direttore autorevole, di indiscusso profilo professionale e morale, super partes, che segni una forte discontinuità editoriale col passato e recuperi tutte le professionalità messe ai margini" scrive il Cdr del Tg1 in una nota. Quanto a Minzolini, "farebbe bene a smettere di insultare tutto e tutti per giustificare se stesso - conclude il Cdr -, continuando a trascinare la più importante testata del servizio pubblico in polemiche che nulla hanno a che fare con il giornalismo. Faccia piuttosto un passo indietro per il bene del Tg1, della Rai e di chi paga il canone".

Aggiunge Carlo Verna, segretario generale del sindacato dei giornalisti Rai, che Usigrai "non pone pregiudiziali di sorta, ma si batterà, al fianco del comitato di redazione le cui linee di azione condivide, per una risposta forte che faccia dimenticare nel minor tempo possibile la pagina più nera del telegiornale che ha fatto la storia del Paese".

Dal comunicato del Cdr del Tg1 si dissocia in parte Attilio Romita, volto del telegiornale e uno dei tre componenti del comitato di redazione. "Condivido solo l'appello all'unità rivolto ai colleghi - afferma Romita -. Per il resto, non credo sia il momento di emettere giudizi sommari nei confronti di un direttore e di un gruppo dirigente che meritano rispetto. Quanto al rinvio a giudizio di Minzolini, non resta che attendere il corso della giustizia".

Merlo: "Confido nel direttore generale". Giorgio Merlo del Pd, vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai dichiara di confidare "nella spiccata cultura aziendale del direttore generale Lorenza Lei". "Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria del direttore Minzolini - scrive Merlo in una nota -, ora il Tg1 deve recuperare ascolti e autorevolezza". Flavia Perina, deputata di Fli e membro della commissione, si aspetta "una lettera di dimissioni di Minzolini entro poche ore. E' del tutto evidente che non possa restare al suo posto un direttore del tg1 rinviato a giudizio. Non solo per una questione morale, ma anche per le ricadute che tutto questo ha sul servizio pubblico". Fabrizio Morri, capogruppo Pd in commissione di vigilanza: "Ci aspettiamo che il Cda della Rai e la direzione generale intervengano prontamente, perché in gioco c'è anche la loro credibilità, come amministratori dell'azienda di servizio pubblico".

Siddi (Fnsi): "Serenità al Tg1". Se la vicenda Minzolini sarà chiarita in tribunale, "per il più importante telegiornale italiano è indispensabile una svolta di serenità". Lo afferma in una nota il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che chiede. "soluzioni chiare e autorevoli" che "chiudano la stagione delle epurazioni e rimettano al loro posto i giornalisti che ne sono stati ingiustamente allontanati e per i quali in molti casi il giudice ha già sanzionato la Rai". Il Cda della Rai, conclude Siddi, "mostri di saper gestire questo passaggio o altrimenti chi può, o deve,  assuma misure straordinarie che la situazione richiede".

STANGATA SUI CARBURANTI

(AGI) - Roma, 6 dic. - Le nuove accise sui carburanti scatteranno subito, dal momento di entrata in vigore del decreto-legge 'Salva-Italia'.
In particolare, segnala la Staffetta, l'accisa sulla benzina aumenta a 704,20 euro per mille litri, quella sul gasolio auto a 593,20 euro, quella sul Gpl auto a 267,77 euro per mille per mille chili (pari a 147,27 euro per mille litri) e quella sul metano auto a 0,00331 euro per metro cubo.
Dal 1 gennaio 2013 ci sara' un ulteriore balzello solo su benzina e gasolio auto di 0,5 euro per mille litri. Quanto all'effetto sui prezzi alla pompa (per calcolare il quale bisogna aggiungere all'accisa l'Iva del 21%) per la benzina sara' di 9,9 centesimi al litro, per il gasolio di 13,6 centesimi al litro, per il Gpl di 2,6 centesimi al litro.

Benigni, show da Fiorello

lunedì 5 dicembre 2011

RUSSIA: Crolla popolarita' dell'ex e futuro presidente

MOSCA - Aveva ragione forse Alexiei Navalni, il più popolare blogger russo anti corruzione, quando vaticinava che i recenti fischi a Putin sul ring di uno stadio erano "la fine di un'epoca". Se saranno confermati gli exit poll, come sembra dai primi dati parziali, con un crollo di quasi il 20% del partito del premier, le elezioni legislative di oggi saranno ricordate come il possibile inizio di una stagione nuova dopo 'la caduta degli dei'.
L'ex agente del Kgb Vladimir Putin resta "l'uomo forte" del Paese ma da oggi è uno zar meno forte e dovrà fare i conti con un Paese che sta cambiando: la sua terza corsa al Cremlino parte in salita. Il suo consenso è ancora ampio ma si sta velocemente erodendo, come suggerisce il voto di oggi. Secondo recenti sondaggi, la sua popolarità fa ancora invidia a qualunque leader occidentale ma è scesa al suo minimo storico: 61%, venti punti in meno di quando concluse nel 2008 il suo secondo mandato di presidente. Aiutato dalle enormi risorse energetiche, era riuscito a risollevare la Russia uscita a pezzi dagli ultimi anni ieltsiani, mettendo in riga gli oligarchi, creando una verticale del potere, pacificando la Cecenia con una guerra sanguinosa e un controverso luogotenente come Kadyrov, puntando su un capitalismo di Stato e su una democrazia gestita dall'alto, con il controllo dei media e la repressione delle proteste di piazza in stile arancione. In questo decennio, flirtando con il culto della personalità, Putin ha costruito anche la sua immagine di macho sportivo, facendosi immortalare mentre pilota un caccia-bombardiere, guida auto e moto, va a cavallo a torso nudo, anestetizza orsi, tigri e balene.
Dopo quattro anni da premier, ha deciso di tornare al Cremlino, che aveva lasciato al suo fido "prestanome" Dmitri Medvedev per non violare il divieto di due presidenze consecutive. I due a settembre hanno annunciato l'intenzione di scambiarsi le cariche con un copione che ha fatto storcere il naso non solo ai giovani e alla nascente classe media, ma anche ai simpatizzanti del suo partito, Russia Unita, ridotto a pura macchina elettorale. I timori, in Russia e all'estero, sono quelli di un Putin che potrebbe restare al potere sino al 2024, un quarto di secolo, con uno scenario da stagnazione brezneviana. Il capo del governo si è difeso ricordando i quattro mandati del presidente Usa Franklin Delano Roosevelt e l'esempio del generale de Gaulle, avvertendo che non esiste alternativa. "E' sufficiente fare due o tre passi falsi perché tutto crolli così velocemente che non avremmo neppure il tempo di accorgercene, tutto si tiene ad un filo da noi", ha ammonito recentemente, vantandosi di aver "chiuso i bulloni" del Paese in questo decennio. Ma dopo l'annuncio dello "swap", il suo indice di popolarità è calato, insieme a quello di Medvedev e di Russia Unita. Poi sono arrivati anche i fischi allo stadio durante un incontro di arti marziali, da quel pubblico che di solito lo venera. Lui ha ancora grandi progetti, come l'Unione euroasiatica, ma sembra che il vento stia mutando perché anche il Paese sta cambiando lentamente pelle.

PIRLO, "HO SCELTO IO DI LASCIARE IL MILAN. CONTE? TRA ANCELOTTI E LIPPI"

 -  "Con questa maglia mi sento a mio agio. La maglia della Juventus rappresenta anni di vittorie e di storia. Sento un legittimo orgoglio nel vestire questa maglia dopo aver giocato tanti anni al Milan, squadra che si puo' paragonare per storia e tradizione. Sono contento, direi felice". Cosi' Andrea Pirlo, centrocampista bianconero, uno dei protagonisti del brillante rendimento del club in campionato, in un'intervista concessa al sito della Fifa. L'ex calciatore del Milan spiega: "Perche' sono andato via dal Milan? Ero in scadenza di contratto. Ho sentito il bisogno di trovare nuove motivazioni, di vincere con un'altra maglia. Dopo nove o dieci stagioni nella stessa squadra si possono perdere le motivazioni. Sono stato io a prendere la decisione. Io volevo una nuova esperienza. Al mio arrivo alla Juventus, ho subito sentito il desiderio di vincere, raggiungendo in breve tempo il vertice. L'allenatore, il club e i giocatori lavorano tutti nella stessa direzione. Anche con la mia esperienza, credo che abbiamo tutto per riuscire a far bene. La Juventus vuole diventare regina in Italia e in Europa. Voglio affrontare questa sfida". Pirlo si sofferma anche sul suo rapporto con il nuovo tecnico della Juventus, Antonio Conte. "Va tutto bene. Mi ricorda Carlo Ancelotti per la sua filosofia di gioco, ma e' molto simile a Marcello Lippi nel comportamento. Per lui la squadra e' un gruppo che deve sempre rimanere compatto. L'idea di farmi giocare nel ruolo davanti alla difesa? Nasce da Carlo Ancelotti. Credo di essere stato uno dei primi giocatori a mantenere questa posizione in campo. Non so se sono un precursore, ma da un punto di vista tattico e' chiaro che questa posizione mi permette di impostare il tempo alla squadra, il ritmo del gioco. Devo dire che mi trovo particolarmente a mio agio in quella posizione". Juve da scudetto? "E' ancora troppo presto per dirlo e io onestamente non ci penso. La Juve ha chiuso al settimo posto nelle ultime due stagioni, quindi dobbiamo tenere i piedi per terra, continuare a lavorare e soprattutto a giocare come facciamo dall'inizio della stagione".

DEL PIERO "DIMESSO DA CLINICA, TUTTO BENE" - "Appena dimesso... Tutto bene. Ale". Cosi' Alessandro del Piero, dalla pagina personale su Facebook, comunica di aver lasciato la clinica Fornaca. Ieri il capitano della Juve e' stato costretto a uscire dal campo al 19' della ripresa del match contro il Cesena a causa di un contrasto con il romagnolo Marco Rossi. Del Piero si e' procurato una ferita lacero-contusa alla tempia sinistra, medicata e suturata con otto punti. Il giocatore ha successivamente eseguito una Tac al cranio nella clinica ed e' stato visitato da un neurochirurgo. Gli esami hanno escluso complicazioni: si e' trattato di un "trauma cranico non commotivo con ferita lacero-contusa in sede temporale sinistra".
MARCHISIO "DI NUOVO IN VETTAMA CAMMINO E' LUNGO" -
"Non era una partita facile: abbiamo giocato bene, ma siamo stati poco cinici sotto porta. Sono stati importanti i tre punti raccolti, per la classifica e per noi stessi". Cosi' Claudio Marchisio, ai microfoni di Mediaset Premium, al termine della gara contro il Cesena. "Spesso si fanno paragoni con l'anno scorso, dove perdevamo punti con le piccole, invece quest'anno non stiamo sbagliando. Io - ha proseguito Marchisio - ho cambiato posizione e trovo piu' spesso l'inserimento, ma al di la' di questo il merito e' anche di quei giocatori come Pazienza e Giaccherini che si fanno trovare sempre pronti, nonostante non trovino tantissimo spazio".
"Possiamo ancora crescere e stiamo lavorando per questo. Per lo scudetto manca ancora tanto - ha precisato il centrocampista bianconero - abbiamo la fortuna di non fare le coppe e il tempo e' dalla nostra parte". Ai microfoni di Sky, invece, Marchisio ha posto l'accento sull'importanza di Antonio Conte, il quale "nell'intervallo ci ha raccomandato di mantenere la calma e la tranquillita', infondendo in noi anche grande sicurezza". "Stiamo facendo bene, siamo tornati in vetta, ma il cammino e' ancora lungo", ha concluso il nazionale azzurro davanti alle telecamere di RaiSport.
CONTE "UNA GRANDE PROVA DI MATURITA'" - "Sono molto contento della prestazione dei ragazzi. Anche oggi abbiamo comandato il gioco dal primo all'ultimo minuto, con una grande prova di maturita'. Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli e sereni, senza farsi prendere dall'ansia, perche' il gol, attaccando con costanza, sarebbe prima o poi arrivato. Inoltre, non abbiamo concesso nemmeno una occasione, un contropiede agli ospiti". Cosi' Antonio Conte, ai microfoni di Sky e di Mediaset Premium, al termine della partita vinta dalla sua Juve sul Cesena. "Nel primo tempo, con Vucinic e Pepe, accentravamo un po' troppo il gioco. Nella ripresa invece - ha puntualizzato l'allenatore bianconero - siamo stati bravi ad allargare sulle fasce".
"Abbiamo avuto buone risposte dai giocatori meno utilizzati: tipo Pazienza, Quagliarella e Giaccherini. Pazienza e' stato bravo a fare il Pazienza, sfruttando le sue caratteristiche e non giocando alla Pirlo. Quagliarella e Giaccherini - ha proseguito Conte - sono stati bravi ad inserirsi subito in partita". Sugli infortuni: "Speriamo che i problemi fisici di Vucinic e Del Piero (otto punti si sutura per lui) non incidano piu' di tanto. Adesso abbiamo - ha concluso Conte - la gara di Coppa Italia, da giocare giovedi', e la Roma da affrontare domenica".
Il montengrino, uscito proprio per far spazio al capitano, dopo un colpo di tacco ha sentito un indurimento all’altezza dei flessori della coscia destra. Da valutare le sue condizioni. Ottimismo su Pinturicchio, che potrebbe tornare a disposizione già nel posticipo di lunedì prossimo contro la Roma.
del piero modificato 1
OTTO PUNTI ALLA TEMPIA PER DEL PIERO, CONTROLLO IN OSPEDALE - Alessandro Del Piero, uscito dal campo in barella durante Juve-Cesena in seguito a uno scontro di gioco con Marco Rossi, ha subito una ferita lacero-contusa alla tempia sinistra che e' stata medicata e suturata con otto punti allo stadio da un chirurgo plastico che era presente in tribuna tra gli spettatori. Il capitano bianconero non ha mai perso conoscenza e ha passato la notte in osservazione alle Molinette di Torino da dove ha mandato un saluto via web ai tifosi rassicurandoli per le sue condizioni.

In Francia è bufera su Sarkozy

Attivisti di Greenpeace sono riusciti a eludere la sicurezza e a penetrare in una centrale nucleare francese. L'"intrusione", confermata dalla polizia, è avvenuta nell'impianto di Nogent-sur-Seine, 95 chilometri a sud-est di Parigi. In un comunicato il movimento ambientalista ha spiegato di voler "lanciare il messaggio che non esiste un'energia atomica sicura".
Otto attivisti "sono riusciti ad arrampicarsi sulla cupola di un reattore e hanno srotolato uno striscione con la scritta 'non esiste un impianto nucleare sicuro'", ha spiegato il portavoce di Greenpeace, Axel Renaudin. "L'obiettivo era dimostrare la vulnerabilita' delle installazioni nucleari francesi, e mostrare quanto sia facile arrivare al cuore di un reattore", ha aggiunto un'esperta nucleare dell'organizzazione ambientalista, Sophia Majnoni.
Nel mirino di Greenpeace la valutazione dei pericoli data dal governo francese che "non tiene conto dei rischi gia' individuati in passato e e non impara dalle lezioni di Fukushima". La scelta e' caduta sull'impianto di Nogent-sur-Seine, gestito dalla Edf, perche' e' il piu' vicino a Parigi, ha spiegato Greenpeace.
Altri tentativi di violare impianti nucleari sono stati fatti in una centrale di Blaye, nel sud-ovest della Francia, e in un centro di ricerca di Cadarache, nel sud-est. Lo ha reso noto la gendarmeria spiegando che sono stati rinvenuti striscioni e scale nei pressi delle due strutture. Un consigliere del presidente Nicolas Sarkozy, Henri Guaino, ha definito "irresponsabile" l'irruzione ma ha anche sottolineato che "se ne devono trarre conclusioni sulla sicurezza per gli accessi agli impianti nucleari".
Per il ministro dell'Industria francese, Eric Besson, si è detto "sorpreso" e ha parlato di una possibile "disfunzione" nell'apparato di sicurezza che richiedera' misure per garantire che non si ripeta". L'organizzazione ambientalista aveva gia' avuto sei attivisti fermati a Durban per aver tentato di srotolare uno striscione a un evento collegato alla conferenza sul clima in svolgimento nella citta' sudafricana

Ma è necessario dare retta a Monti?

Il governo guidato da Mario Monti metterà la fiducia sul decreto 'Salva Italia' approvato domenica dal Consiglio dei ministri. Lo rivelano ad Affaritaliani.it fonti dell'esecutivo ma anche del Popolo della Libertà e del Partito Democratico. Ufficialmente nessuno si vuole sbilanciare, anche per evitare di accentuare i malumori all'interno dei partiti e per scongiurare che la reazione dei sindacati porti a uno sciopero generale, ma il premier ha già deciso di blindare la manovra così come è uscita dal Cdm.

L'intenzione del Professore è quella di escludere che il Parlamento stravolga la Finanziaria e quella di non deludere le aspettative della Bce e dei partner europei, anche a costo di affrontare una possibile ondata di protesta. I vertici del Pdl (Alfano) e del Pd (Bersani) avrebbero già dato il loro via libera (a malincuore) alla fiducia.

Al di là del sostegno assicurato dai partiti in Parlamento, la manovra varata ieri dal goevrno Monti ha provocato un'ondata di critiche sul web dai sostenitori di Pdl e Pd. Sia il sito in sostegno dell'ex premier Silvio Berlusconi, 'forzasilvio.it', sia la pagina Facebook del segretario Pd, Pier Luigi Bersani, sono stati inondati di messaggi di protesta. E, a parte il merito dei provvedimenti criticati - nel Pdl si punta il dito soprattutto sull'Ici e nel Pd sulla riforma delle pensioni - i toni sono spesso uguali.

"Se il PdL appoggia Monti e la sua nuova Ici, io strappo la mia tessera e alle prossime elezioni voto Lega, mi spiace dirlo ma trovo inaccettabile questo tradimento delle idee liberiste di Berlusconi", scrive Carlo sul sito ufficiale dei sostenitori dell'ex premier. "Noi piccoli proprietari di case siamo stati mazziati pesantemente. Se passera' questa manovra rapina perderai parecchi voti del ceto medio a cominciare dal mio", assicura anche Ercole.

"Cosi' non va! Dopo la manovra Monti, il Pdl non puo' stare zitto! Milioni di italiani sono gia' poveri e cosi' li manda al lastrico!!! Forza Silvio intervieni e andiamo al voto!", incita Giuseppe. "Se sosterrete questo governo per il Popolo della Liberta' e' finita", chiarisce Marco.

Sulla stessa lunghezza d'onda gli 'amici' di socialnetwork del segretario del Pd. "Se non vi opporrete a questo scempio dovete sparire dalla circolazione. Io avevo i pantaloni corti quando ho iniziato a lavorare", spiega Nicola. "Avete distrutto la sinistra e rovinato la classe operaia. Farabutti", dice Elio "L'Ici anche per la chiesa?", chiede Vincenzo. "Il Pd si puo' dimenticare il mio voto", assicura Angela. "Con il Pd ho chiuso, manovra da macelleria, non avra' piu il mio voto", gli fa eco Luca.
CEI, LA MANOVRA DOVEVA ESSERE PIU' EQUA, SI POTEVA FARE DI PIU' SUI REDDITI ALTI
 La manovra del governo Monti era 'necessaria' ma 'poteva essere piu' equa, si e' fatto ancora poco. Si sono fatti passi ma potevano essere ancora piu' equanimi', 'si poteva fare di piu' sui redditi alti'. Lo afferma all'ANSA monsignor Giancarlo Bregantini, reponsabile della Commissione Cei per i Problemi sociali e il Lavoro. Secondo mons. Bregantini, dalla presentazione della manovra si ricava l'impressione che 'si poteva fare di piu' sui redditi alti con l'Irpef' mentre, aggiunge, 'bisogna essere molto attenti sulle pensioni e forse le misure andavano presentate in contemporanea con quelle per la ripresa. Sarebbe stato forse piu' opportuno mettere tutte e due le mani insieme, la mano sul fisco e sulla crescita'.
'A questo punto - prosegue il responsabile Cei - si deve puntare sulla seconda fase organizzando molto bene l'aspetto della ripresa', essendo 'propositivi'. 'Il mondo sindacale guarda con preoccupazione' alle mosse del governo, osserva ancora l'arcivescovo, 'ma sarebbe opportuno dialogare per poter arrivare a delle proposte precise soprattutto nel settore dove tutti facciamo fatica, quello della precarieta' giovanile'. Bregantini auspica inoltre nuove misure a favore della famiglia e il sostegno della politica al governo Monti

Crisi/ la Regina Elisabetta II fa i conti: il suo appannaggio sarà congelato fino al 2015

Anche Elisabetta II fara' i conti con la crisi economica: il suo appannaggio sara' congelato fino al 2015. Questa una delle misure di austerity adottate dal governo britannico.
Il taglio e' il risultato della sostituzione della civil list con il sovereign grant, secondo il quale i fondi destinati alla casa reale sono legati al 15% dei profitti generati dalle proprieta' della 'Corona', l'insieme delle vastissime proprieta' immobiliari e terriere che include tutta Regent's Street a Londra e la maggior parte della costa britannica.
E l'austerity ha colpito anche i neo duchi William e Kate, i quali, nonostante le pressioni fatte dal ministro del Tesoro ombra Ed Balls, non potranno contare su fondi extra dei contribuenti per la loro corte, quando si trasferiranno a Kensington Palace.

domenica 4 dicembre 2011

I vini di scena a piacenza

Se siete appassionati di vini, sabato 3 e domenica 4 dicembre, all'expo di Piacenza, si terrà la prima edizione del Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti.

Due giorni interi per scoprire, degustare e acquistare oltre 1000 vini artigianali italiani e francesi, ma anche per avere l'opportunità di incontrare oltre 200 vignaioli che racconteranno in prima persona i propri vini.

L'ingresso costa 10 euro (con calice incluso) e tutti i visitatori potranno seguire un proprio percorso di degustazione tra le piccole aziende vitivinicole di Val D'Aosta, Trentino, Alto Adige, Val Camonica, ma anche immergersi tra le bollicine del Prosecco e della Franciacorta, piuttosto che perdersi tra le diverse espressioni di Sangiovese, dal Chianti al Brunello di Montalcino, sino ad arrivare nel sud Italia, per degustare un Cirò ancora troppo di nicchia.

Per coloro che amano le guide questo evento è un'ottima occasione per assaggiare vini che hanno ricevuto i Cinque Grappoli, le Chiocciole, i Tre Bicchieri, le Stelle o punteggi altissimi in svariate pubblicazioni.

Le degustazioni saranno aperte sabato 3 dicembre dalle 13 alle 21 e domenica 4 dicembre dalle 10 alle 18.

Una tavola rotonda sul tema "Identità e ruolo del Vignaiolo nello scenario della globalizzazione" aprirà la giornata di sabato e il resto dell'evento sarà arricchito da degustazioni tematiche che faranno scoprire vecchi vini e zone vitivinicole particolari.

Serie A: Juve, ennesima vittoria

JUVENTUS-CESENA è soprattutto la partita della sfiga di Del Piero. Il "decano" della Juventus, per una volta, entra in campo con un'abbondante mezz'ora da giocare, si presenta con un colpo di tacco, un'azione in cui non viene servito da Vidal e uno splendido affondo, poi deve uscire per un tremendo impatto con Marco Rossi'. Al 63', con l'arcata sopraccigliare sinistra, urta il tacchetto della scarpa di Marco Rossi, si taglia malamente (riceverà 8 punti di sutura e Tac alla Clinica Fornaca con notte in osservazione) e deve lasciare il campo al 63'. Dopo appena 8'. Se non è sfiga questa... Ma anche il cesenate Antonioli non scherza, quanto a jella, vittima di un'espulsione avventata che contribuirà a chiudere l'incontro.
Ma nella ripresa la musica cambia: dop 5' Vucinic e Pepe scaldano i guanti di Antonioli, poi Conte getta nella mischia Quagliarella e Del Piero (Vucinic zoppica) e arrivano i pericoli veri. Ma Pinturicchio, come detto, deve uscire (per Giaccherini) e la manovra ne risente un po'. Al 65' improvvisa conclusione di Martinho, e Buffon c'è, poi torna in sella la Juventus e lo fa con Marchisio, che affianca Matri tra i capocannonieri della Vecchia Signora in questa stagione: bello il sinistro dalla linea dell'area, Antonioli non può nulla.

Sbloccato il risultato, si fa notare anche l'ex di turno Giaccherini, che dopo aver dribblato Rossi serve Pepe ma il bomber toppa. E all'83' lo stesso Giaccherini è protagonista involontario di uno svarione del direttore di gara Doveri di Roma: Lichtsteiner lancia lungo Giaccherini, Antonioli esce di pugno, respinge nettamente prima che arrivi lo juventino poi i due si scontrano. Non sarebbe né fallo dell'attaccante né fallo del portiere, ma per Doveri è rigore ed espulsione.

Il Cesena ha già esaurito i cambi, quindi tra i pali va un uomo di movimento, Rodriguez, che sul rigore battuto da Vidal non può proprio niente.

Il risultato, per quanto si è visto, è giusto, ma la modalità con cui è maturato penalizza troppo il Cesena. L'incontro finisce con un po' di comprensibile nervosismo di Arrigoni e dei suoi, e con l'esultanza della Juventus sotto la curva del suo stadio. I tre punti sono arrivati, la testa del campionato  è confermata  ma la giornata è stata decisamente marcata dalla sfiga. E dall'erroraccio di Doveri.

via libera alle riforme

"Abbiamo chiesto agli italiani di fare dei sacrifici per poter rilanciare l'economia del nostro Paese". Il presidente del Consiglio Mario Monti apre così la conferenza stampa al termine del Cdm che, dopo tre ore di riunione, ha approvato la manovra correttiva per ridurre il deficit pubblico fuori linea rispetto agli obiettivi concordati con l'Unione Europea a causa della minore crescita dell'economia e di una maggiore spesa per gli interessi sul debito pubblico. La quinta nel 2011, un intervento molto atteso dai mercati e da Bruxelles ("L'Italia ha in mano il suo futuro e il futuro dell'Europa", ha affermato pochi giorni fa il cancelliere tedesco Angela Merkel) e che avrà la forma di un decreto legge (entrerà, quindi, immediatamente in vigore) che Monti ha chiamato "salva-Italia". Fra le misure più importanti, la stretta sulle pensioni che prevede l'introduzione del motodo contributivo per tutti e, dal 2012, l'innalzamento dell'età pensionabile per gli uomini a 66 anni e per le donne a 62.

20:50 PENSIONI: ETA' MINIMA 62 PER DONNE 66 PER UOMINI. L'eta' minima per andare in pensione
sara' di 62 anni per le donne e di 66 anni per gli uomini. Dal 2018 anche le donne dovranno andare in pensione da 66 anni. Lo rende noto il ministro Fornero
20:47 MANOVRA:FORNERO, RIFORMA MERCATO LAVORO COMPLETA RIFORMA PENSIONI. "Tutti devono capire che il principale meccanismo per fare pensioni e' il lavoro: questa e' la riforma delle pensioni ma la riforma del mercato del lavoro completera' quella della pensioni". Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero.
20:45 PENSIONI: FORNERO, PER TUTTI METODO CONTRIBUTIVO. "Per tutti si introdurrà il metodo
contributivo per le pensioni". Lo afferma il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Il principio sara' che chi va in pensione prima, prenderà di meno.
20:38 MONTI: ECCO I TAGLI ALLA POLITICA. Il Presidente del Consiglio Mario Monti riunucerà al suo compenso da Presidente e da ministro. Il Cdm ha approvato un decreto legge che stabilisce consigli provinciali da 10 componenti, la riduzione dei membri delle authority da 50 a 28, la gratuita' per le cariche pubbliche negli enti non previsti dalla Costituzione. Il Governo ha anche stabilito che i ministri dovranno obbligatoriamente dichiarare tutte le obbligazioni, titoli di stato e fondi posseduti.
20:37 MONTI, RINUNCIO A COMPENSO DA PREMIER E MINISTRO ECONOMIA. "Mi è sembrato doveroso, in un momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini, rinunciare al compenso di presidente del Consiglio e di ministro dell'Economia".
20:35 MONTI: MEMBRI AUTHORITY DA 50 A 28.
20:34 MONTI: DL PER CONSIGLI PROVINCIALI 10 COMPONENTI.  "Modificare l'organizzazione delle
province". E' uno degli obiettivi del decreto sulla manovra. "Non abbiamo il potere di cancellarle, ma asseconderemo iniziative legislative in questo senso. I consigli provinciali avranno solo dieci componenti, gli organi previsti vengono riportati al ruolo di governo intermedio.
20:25 MONTI: ABBIAMO CHIESTO AGLI ITALIANI DI FARE DEI SACRIFICI PER POTER RILANCIARE L'ECONOMIA DEL NOSTRO PAESE.  Una manovra per favorire "la crescita" ma anche "una distribuzione dei sacrifici con equita'". Mario Monti illustra la manovra che ha avuto il via libera in Consiglio dei ministri. "Sono state prese misure significative sull'evasione fiscale. A questo riguardo i nostri provvedimenti sono molto incisivi. C'e' anche una disciplina dimagrante significativa anche per noi stessi", afferma il premier. "I sacrifici devono essere visti nella prospettiva di un risveglio dell'economia italiana e della societa' italiana", aggiunge Monti. Il Professore parla di "lotta contro i privilegi, contro il nepotismo e le rendite". "Per certi aspetti dobbiamo tirare la cinghia ma mettiamo subito in atto meccanismi per la crescita. Vogliamo che l'Italia si senta orgogliosa, che gli italiani non si sentano derisi", conclude Monti.
20:17 MONTI: ABBIAMO PRESO MISURE SIGNIFICATIVE DI LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE.  La lotta all'evasione fiscale "e' una priorita' del governo" ed e' "implicita la scelta di escludere il ricorso a condoni".
20:10 MONTI: MIO MANDATO DI CORTA DURATA E SEVERO IMPEGNO PER USCIRE DALLA CRISI. "Vorrei rivolgermi ai cittadini italiani. Il governo ha ricevuto dal Capo dello Stato e dal Parlamento un mandato di corta durata e di severo impegno: quello di aiutare l'Italia ad uscire da una crisi gravissima. Una crisi internazionale che rischia di compromettere quanto e' stato costruito uin 60 anni di sacrifici". "L'Italia rischia di macchiarsi della responsabilita' di contribuire a far andare in senso negativo l'economia europea, ma e' anche il momento in cui l'Italia e' capace di trovare la forza in se' per risolvere questi problemi", dice il Professore.
19:55 PASSERA, COMPRENDO DISAGIO MA VA EVITATA CATASTROFE. "Comprendo il disagio di molti cittadini di fronte ai sacrifici da affrontare, ma la catastrofe incombe e va evitata, anche se costa". A scriverlo su Twitter è stato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, al suo debutto proprio oggi sul socialnetwork.
19:30 MANOVRA: TERMINATO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI. APPROVATA LA MANOVRA. E' terminato alle ore 19.35 a palazzo Chigi il consiglio dei Ministri che ha approvato la manovra finanziaria.