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venerdì 2 dicembre 2011

Le parolacce fanno bene

Londra, 01-12-2011
Richard Stephens, il ricercatore che ha condotto lo studio, ha chiesto ad alcuni volontari di mettere le mani in un secchio pieno di acqua ghiacciata. Quelli abituati ad imprecare soltanto qualche volta al giorno potevano resistere, grazie ad un profuso utilizzo di parolacce, per molto tempo in piu' rispetto a chi aveva confessato di imprecare per almeno 60 volte ogni giorno. Per questi ultimi, usare o meno le parolacce non ha fatto alcuna differenza nel tempo che hanno resistito con le mani dentro al secchio.

Il meccanismo, sostiene Stephens, e' molto semplice: la parolaccia stimola un responso emotivo che ha sua volta provoca una cosidetta "analgesia indotta da stress", insieme ad un aumento dell'adrenalina.

Chi impreca di abitudine non ha piu' questo responso emotivo e cosi' la parolaccia perde la sua magica funzione 'analgesica'. Chi invece impreca con piu' parsimonia, ha ancora questo responso emotivo, che puo' dunque rivelarsi utile in situazioni di dolore.

"Sarebbe stupido consigliare di imprecare nell'ambito della sanita' pubblica - ha dichiarato Stephens - ma le parolacce sembrano attivare parti del cervello associate di piu' alle emozioni. Nel contesto del dolore, imprecare sembra avere la funzione di semplice amministratore delle proprie emozioni. Ora ci piacerebbe poter esplorare se le parolacce hanno un effetto benefico anche in altri contesti".

Secondo precedenti studi, in Gran Bretagna le parolacce rappresentano tra lo 0,5 e lo 0,7% di tutte le parole pronunciate in un giorno dal cittadino medio. Da un sondaggio condotto nel 2006 e' emerso che il 36% dei dirigenti del Regno accettano le parolacce come parte della vita lavorativa, a meno che si tatti di imprecazioni discriminatorie.

Rapporto Censis: i giovani i più colpiti dalla crisi

Roma, 02-12-2011
In Italia i giovani sono al centro della crisi: la difficile situazione economica si è abbattuta come una scure sugli under 35. In 4 anni il numero degli occupati è diminuito di 980.000 unità e nel 2010 quasi un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni non studia ne' lavora, consegnando cosi' al Belpaese un triste primato a livello europeo.

 Lo rivela il 45esimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. Inoltre molto alta, rispetto alla medie Ue e' la quota degli scoraggiati: l'11,2% tra i 15 e 24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra i 25 e 29, non e' interessato ne' a lavorare ne' a studiare, mentre la media europea e' pari rispettivamente al 3,4% e all'8,5%.

Dunque il futuro della ripresa occupazionale resta incerto e mentre il mercato e' sempre piu' incapace di garantire sbocchi professionali, i mestieri manuali sembrano non conoscere crisi. Nel mercato del lavoro i più colpiti sono stati i giovani, per quanto vittime loro malgrado di un calo demografico senza precedenti. Tra il 2007 e il 2010 il numero degli occupati e' diminuito di 980.000 unita', e tra i soli italiani le perdite sono state oltre 1.160.000. Poco meglio e' andata alla generazione immediatamente precedente. Anche tra i 35-44enni la crisi ha mietuto vittime, con un impatto decisamente piu' contenuto: 100.00 posti di lavoro in meno, per un calo dell'1,4%.

Di contro, nelle generazioni piu' mature i livelli occupazionali non solo sono stati salvaguardati, ma sono addirittura aumentati: +7,2% l'occupazione tra i 45-54enni e +12,9% tra i 55-64enni. La quota dei giovani cosiddetti 'Neet', sottolinea il Censi, ha ripreso a crescere con l'inizio della crisi economica, attestandosi nel 2010 al 22,1% rispetto al 20,5% dell'anno precedente.

 Tra il 2007 e il 2010 e' aumentata l'occupazione straniera (quasi 580.000 lavoratori in piu', di cui circa 200.000 nell'ultimo anno, con un incremento complessivo del 38,5%), mentre quella italiana ha registrato la perdita di 928.000 posti di lavoro (-4,3%), di cui 335.000 nell'ultimo anno. La frenata della crisi nel 2010 (bruciati 153.000 posti di lavoro, contro i 380.000 del 2009) e i dati positivi per il 2011 (+0,4% gli occupati nel primo semestre) fanno sperare in una chiusura d'anno con segno positivo. Viene meno la capacita' di tenuta dell'occupazione a tempo indeterminato. Dopo due anni di tendenziale stabilita', si riduce dell'1,3% nel 2010 e dello 0,1% nel primo semestre del 2011. Si segnala pero' una crescita significativa del lavoro a termine (+1,4% nel 2010 e +5,5% nei primi sei mesi del 2011) e del lavoro autonomo (dopo cinque anni di contrazione, nel 2010 c'e' una prima tiepida crescita: +0,2%).

 L'Italia è un paese "in sospensione", in cui la forza della famiglia sta cedendo e il risparmio è in pericolo "Il modello italiano della famiglia polifunzionale - spiega il centro studi - inizia a mostrare segni di debolezza, con riferimento alla patrimonializzazione e alla solidarietà intergenerazionale. È vero che all'82% di famiglie italiane proprietarie della loro abitazione corrispondono percentuali molto più basse negli altri Paesi europei, mentre l'attivo finanziario delle famiglie, al netto dei debiti, ammonta al 175% del Pil, quota maggiore che in Francia (131,5%), Germania (125,2%) e Spagna (77,5%)". Ma in valore assoluto "c'è stata un'erosione significativa di questo patrimonio, passato dai 3.042 miliardi di euro del 2006 a 2.722 miliardi (-10,5% in valori correnti, -16,3% in valori reali). Se all'inizio degli anni 80 il reddito da lavoro, soprattutto dipendente, era il 70% del reddito familiare complessivo, nel 2010 questa quota si è ridotta fino al 53,6%".

L'Italia "è fragile, forse per la prima volta da decenni, con una crisi che viene dall'esterno, cioe' dal non governo della finanza globalizzata; ma si esprime anche sul piano interno un sentimento di stanchezza collettiva, di non reazione alla fenomenologia domestica della crisi (la caduta dell'occupazione e dei consumi), di inerte fatalismo rispetto alla insolubilita' del problema del debito pubblico".
Il sistema "si ritrova inaspettatamente fragile: annaspando sulla difesa dei meccanismi che supportavano la good reputation, e ancor piu' annaspando sulle decisioni che dovrebbero e potrebbero rilanciare lo sviluppo".
"In questo complessivo affanno, non ci aiuta l'isolamento - scrive il Censis - Una societa' che aveva realizzato la sua ricostruzione post-bellica, il suo boom economico, la sua industrializzazione (di massa come di qualita') nell'alveo di una riconquistata appartenenza occidentale, di un primigenio protagonismo europeista e di una presenza planetaria del suo made in Italy, sembra oggi fuori dai grandi processi internazionali; al massimo, li rincorre faticosamente".

Angela Merkel al Bundestag

Berlino, 02-12-2011
Per risolvere la crisi del debito europeo "potrebbero volerci anni". Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, durante un discorso al Bundestag incentrato sulla crisi in Europa.

Secondo la Merkel “Siamo seduti su una polveriera, la crisi non puo' essere risolta in un colpo solo". La cancelliera ha anche annunciato che l'Europa è sul punto di realizzare un'unione fiscale, ''e' in agenda''. Secondo il cancelliere tedesco questa unione fiscale dovra' essere realizzata "con regole molto severe, almeno per i paesi della zona euro". Per la Merkel infatti i politici sono responsabili di avere sbagliato nello gestire le finanze pubbliche europee: "la politica ha fallito per molti anni", ha detto criticando le spese eccessive. Per questo ha proposto - ha aggiunto - la Corte di Giustizia Europea che abbia il potere di punire le violazioni delle regole di stabilita' dell'eurozona, sottolineando che i giudici sarebbero "indipendenti dall'influenza politica".

Per uscire dalla crisi, ha continuato la Merkel, "Bisogna rafforzare l'unione economica e monetaria dell'Unione euroepa; serve un rafforzamento sostenibile e l'argomento sarà il punto centrale del vertice europeo della settimana prossima".

"Il futuro dell'Italia è anche il futuro della zona euro" - ha detto - "Dobbiamo ricostruire la fiducia - ha aggiunto - per dimostrare che vediamo la crisi come una svolta che ci porta nella giusta strada e da cui vogliamo imparare. Se non si rispettano le regole dovranno esserci conseguenze, singoli Stati devono essere monitorati ma ci vuole anche solidarietà tra gli Stati".

''Gli eurobond non sono un contributo alla soluzione della crisi' ha detto la cancelliera ribadendo una sostanziale contrarietà del governo tedesco ai titoli del debito comune, fino a quando non ci saranno meccanismi di controllo piu' forti sui bilanci degli stati Ue.

"E' assurdo chi ci accusa di voler dominare l'Europa, l'euro è molto più forte del marco"

Dopo Nicolas Sarkozy, anche Angela Merkel spinge in direzione di un cambiamento profondo nei Trattati Ue, in modo da risolvere la crisi del debito e rafforzare l'integrazione economica tra I paesi membri. Al Bundestag, il cancelliere tedesco cerca un difficile equilibrio fra esigenze di politica interna e cura del rigore indigesta ai partner europei. In gioco il futuro dell'Europa.

I leader europei stanno subendo forti pressioni da Berlino e Parigi perché
accettino possibili modifiche al trattato al summit Ue che si terrà la prossima settimana. Qualunque siano i cambiamenti condivisi, Merkel vuole in ogni modo evitare un processo di ratificazione lento e macchinoso come quello per il trattato
di Lisbona. Il piano del ministro delle Finanze Philip Roesler prevedrebbe un comitato di stabilità di esperti indipendenti in grado di emettere raccomandazioni per migliorare la competitività dei paesi europei e controllare il budget dei singoli paesi.
Roesler, in un documento intitolato "stabilita' e competitivita' in Europa", ha
avanzato alcune proposte di cambiamento del Trattato sull'Unione Europea, al fine di frenare la crisi del debito che sta colpendo i paesi della zona euro. Fra le proposte,
rivela Die Welt c'è anche quella di limitare il rapporto deficit/Pil al 2%,
rispetto al 3% attuale, rapporto troppo spesso non rispettato. Roesler è a capo del nuovo partito di coalizione "Free Democrat" che chiede sanzioni automatiche piu' severe per i paesi che contravvengono alle regole riguardanti il deficit di bilancio. Una delle proposte del ministro e' quella di congelare i trasferimenti di denaro
dai fondi strutturali ai singoli paesi dell'Unione come strumento "punitivo" nei confronti degli stati che contravvengono alle regole di bilancio.
Dietro le quinte però, scrive la Sueddeutsche Zeitung, al di là della fermezza nella riduzione dei debiti sovrani, anche Sarkozy e Merkel sanno che una modifica dei Trattati che sottoponga i bilanci dei paesi euro ad una forte supervisione richiederebbe mesi, anche nel migliore dei casi, per essere attuata. Nel frattempo, la BCE potrebbe acquistare più titoli di stati di crisi. Merkel ufficialmente respinge questa mossa ma sa che è necessaria per guadagnare tempo.

Il Pil non fa la felicità.

Si e' conclusa ieri alla Universita' Bocconi la due giorni organizzata con efficacia e grandezza da Barilla Centre for food&nutrition (BCFN). Questa terza edizione, dichiarano gli organizzatori, ha visto partecipare 60 relatori, 1900 presenze nel pubblico e 10.000 ascolti internet. Numeri importanti che gratificano il coraggio della Barilla ad affrontare di petto, partendo dal tema alimentare, il cambiamento inderogabile che nel mondo e' GIA' in atto e che richiede la responsabilità dell'industria.
Guido Barilla, presidente del BCFN, ha presentato tre paradossi: il primo è che 1 miliardo di persone muoiono perche ' non hanno da mangiare e 1 miliardo di persone muoiono perche' mangiano troppo!; il secondo paradosso e' che un terzo delle derrate alimentari nutrono gli animali mentre muoiono per fame i bambini; il terzo paradosso e' che oggi si sottrae nel mondo suolo all'agricoltura per produrre idrocarburi.
Irrazionalità? Disinformazione? Egoismo? Un po' di tutto cio' ma sostanzialmente sul banco di accusa c'e' un modello economico-politico-organizzativo oggi inadeguato a cui gli interventi nella plenaria e nei workshop hanno aggiunto dati, emozioni testimonianze ma poche indicazioni dirette e nuove rispetto a quanto gia' sviscerato: sulle bietecnologie, forse ce ne sono di buone, sulla geoagricoltura forse si pianifichera' tutti insieme, sull'emergenza acqua , forse si sapra' risparmiare, sullo spreco alimentare forse si sapra' evitare, sugli stili di vita forse si diventera' consapevoli, sulle filiere sostenibili forse si valorizzeranno quelle corte, sulla malnutrizione e sull'obesita' forse si riusciranno a compensare, sulla piramide alimentare e ambientale forse si declineranno in modo trasparente, sulla longevita' forse alimenteremo una speranza di vita attiva, sull'alimentazione per l'infanzia forse le famiglie potranno scegliere con cognizione, sulla tradizione della dieta mediterranea forse la materremo intatta e biodiversa.
Lo sforzo straordinario che agli occhi di tutti questa panoramica offre dello scibile che abbiamo acquisito non spiega il permanere anzi il rendersi piu' evidente dei tre paradossi di Guido Barilla e l'unico elemento esplicativo della crisi del modello e' venuto col dibattito sul "Benessere sostenibile" dove era indicato un approfondimento sull'indice elaborato dal BCFN con il supporto del gruppo di Fitoussi ma che correttamente, considerata la facile criticabilità sulle semplificazioni concettuali e metodologiche adottate, e' stato virato sul senso di urgenza e la rilevanza, che i relatori francesi, inglesi ed italiani hanno potuto trasmettere alla platea, in merito al fatto che il modello si cambia usando nuovi riferimenti di qualità e sviluppo accanto a quelli di quantita' e crescita.
Una prima certezza il PIL da solo non serve piu' ne come misura ne come orientamento di piani politici, la stessa crescita del PIL puo' significare insoddifazione e malessere e insuccesso elettorale. Una seconda certezza il benessere e' misurabile sia per fattori oggettivi che soggettivi con criteri gia' condivisi internazionalmente e con strumenti gia' convalidati dalla comunita' statistico scientifica. Da qui un piano di lavoro in Australia gia' reso operativo nell' attivita' ministeriale, in Francia ed in Inghilterra di imprinting governativo sulla spinta dei rispettivi leaders ed in Italia di attuazione sistemica col progetto CNEL-ISTAT sotto l'egida della presidenza della repubblica e da riportare in parlamento.
Ai due presidenti presenti al dibattito Planet Life Economy Foundation ha chiesto per Affaritaliani.it tramite Emanuele Plata:
Presidente Marzano lei ha detto che le imprese potrebbero essere di forte sussidiarieta' nello sviluppo ed introduzione accellerata del nuovo indicatore intendeva forse dire che localmente si potrebbero prospettare iniziative coerenti ?
“Assolutamente sì non si tratta di rimanere schiavi delle risorse che consentono a livello nazionale di programmare l'applicazione dei criteri e l'elaborazione degli indicatori a livello regionale ma al contrario con l'intervento congiunto delle amministrazioni locali e dei sistemi d'impresa presenti nel territorio si puo' perseguire l'applicazione per definiti nuclei locali , accelerando e sperimentandone l'utilita' sostanziale di questo nuovo rapporto tra comunita' e policy makers. Il CNEL e' da subito a disposizione delle parti sociali di territori che si propongono per rendere possibile questo coinvolgimento in maniera ordinata.”
Presidente Giovannini, come e' possibile arrivare ad applicazioni locali?
"Oltre alla provincia di Pesaro -Urbino oggi sono diverse le amministrazioni che avanzano con questo orientamento a prepararsi o a sperimentare in tutto o in parte il futuro cruscotto delll'indicatore di Benessere equo e sostenibile Bologna, Modena la stessa metropoli milanese.Di fatto oggi l'ISTAT e' in grado di governare 18 banche dati alivello del singolo individuo e il sistema introdotto con l'accertamento degli indirizzi al singolo numero civico di residenza e domicilio in tutta italia ci permette un attribuzione mappale  discrezionalmente  ampia”.
Ma questa fattibilita' puo' evitare che ciascuno determini il proprio indice cosi' come ad esempio meritevolmente ma in modo arbitrario ha fatto il BCFN?
"La liberta' per impegnarsi in questo fromte e' un valore, le statistiche ufficiali e gli indicatori convenzionalmente riconosciuti e adottati sono un altra cosa , se ci saranno sperimentazioni locali il nostro intendimento e' che siano coordinate o coerenti a "briefing" ISTAT”.

Di Emanuele Plata – vicepresidente Planet Life Economy Foundation

"Ho amato Monica Bellucci", leggi chi l'ha detto.

Rivelazione choc da parte di Rosalinda Celentano che in un’intervista confessa: “In passato ho amato Monica Bellucci”. La liason con la moglie di Vincent Cassel è però un ricordo lontano, ormai risalente a molti anni fa. “Ci siamo amate in gioventù, ma io mi sono sottratta, ho penato molto per lei. Le ho chiesto di fermarci al bacio. Ma è stato meglio così, quando ci vediamo ancora oggi abbiamo il magone”- ha rivelato la figlia di Adriano Celentano e Claudia Mori. Le due attrici hanno recitato insieme nel 2004 in “La Passione di Cristo”, film di Mel Gibson girato gran parte in Italia, in cui la Bellucci interpretava Maria Maddalena e la Celentano il diavolo. Tra le tante relazioni di Rosalinda ci sarebbe anche Asia Argento: “Con lei limoniamo. Lei mi mette la lingua in bocca e la gente passa e ci guarda schifata. Si spaventa di queste cose perché ha paura dell’amore”- commenta l’attrice quarantatreenne che si definisce ancora vergine per una sessualità non vissuta pienamente.

giovedì 1 dicembre 2011

TAGLIO DEI VITALIZI

La commissione per i vitalizi della Camera approverà, prossimo martedì, il suo documento. Mercoledì si riuniranno i questori di Camera e Senato. Poi la delibera da essi approvata dovra’ passare il vaglio degli uffici di presidenza, probabilmente entro il 15 dicembre, perche’ si possa mandare a regime il nuovo sistema gia’ a gennaio. A riguardo, Pino Pisicchio (API) ha dichiarato: “La stretta sui vitalizi dei parlamentari? Bisogna dare l’esempio. E’ un momento particolarmente difficile per il Paese, si chiedono sacrifici, bisogna che cominci a fare sacrifici chi fa le leggi. Non si possono fare le leggi e tenersi fuori da esse”. Pisicchio, infine, rilancia la proposta circa l’abolizione delle Province, Misura che, secondo lui, contribuirebbe ad abbattere i costi della politica.

Il batterio killer arriva dall'India

Super resistenti agli antibiotici. Possono uccidere, visto che le infezioni che causano sono difficilissime da trattare. Sono i batteri arrivati in Italia, precisamente a Bologna. Arrivano dall'India e hanno già colpito la Gran Bretagna.
Nel giro di pochi giorni sono già sei i casi gravi registrati, identificati dai microbiologi del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Un dettaglio particolarmente inquietante è che secondo un'analisi firmata dalla professoressa Maria Paola Landini, la trasmissione è avvenuta all'interno degli ospedali.
I sei pazienti positivi ai superbatteri erano ricoverati in quattro diverse strutture sanitarie di Bologna. Uno di loro ha contratto il virus soggiornando in un ospedale indiano. Ma a fronte di un caso "standard", le altre cinque trasmissioni sono con ogni prorabilità di origine ospedaliera, originata proprio dal ricovero del 'paziente numero uno' in una casa di cura privata.
A rendere i superbatteri (si tratta di klebsiella o escherichia coli) così resistenti è un enzima, chiamato Ndm-1, in grado di renderli ‘impermeabili’ alla stragrande maggioranza delle cure. Il conto della serva, utile per capire le dimensioni del fenomeno:in Europa si parla già di un centinaio di casi segnalati, due terzi dei quali in Gran Bretagna, e associati per la maggior parte a cure mediche o viaggi nella zona di Nuova Delhi, in India.
In Italia erano stati documentati già due casi lo scorso luglio, con due infezioni registrate nel Senese, in persone di ritorno da viaggi in Asia. Nulla però aveva fatto pensare a una diffusione generalizzata.
Per gli esperti ora i superbatteri sono in circolo: un paziente sano potrebbe esserne portatore sano, e nemmeno saperlo. L’associazione dei microbiologi clinici italiani lancia l’allarme e richiede misure urgenti per il contenimento della propagazione di questi batteri molto dannosi.

Bufera al Pirellone

Nuova bufera al Pirellone. A pochi mesi dalla vicenda delle presunte tangenti a Sesto San Giovanni, in cui e' rimasto coinvolto Filippo Penati, ora a finire nel mirino degli inquirenti e' l'altro vice presidente del Consiglio lombardo, Franco Nicoli Cristiani. Le accuse sono pesanti: traffico organizzato di rifiuti illeciti e corruzione.
I carabinieri di Brescia hanno sequestrato all'esponente del Pdl due buste con 100mila euro in contati, e sono scattate le manette.
L'ordinanza di custodia e' stata emessa nell'ambito di una vasta operazione che ha portato altre sei persone in carcere, tra i quali anche il coordinatore dello staff dell'Arpa Giuseppe Rotondaro e tre ai domiciliari, tra imprenditori, politici e funzionari pubblici. Sequestrati la cava di Cappella Cantone, in provincia di Cremona, destinata ad una discarica di amianto, un impianto per il trattamento di rifiuti a Calcinate (Bergamo) e due cantieri della Brebemi a Cassano d'Adda (Milano) e Fara Olivana con Sola (Bergamo).
Nell'operazione sono stati utilizzati 150 uomini, tra i carabinieri del comando provinciale di Brescia e quelli del Ris e un elicottero di Orio al Serio.
Nel corso della perquisizione nella sua abitazione, gli inquirenti hanno sequestrato a Nicoli Cristiani due buste in cui hanno trovato 100 mila euro in banconote da 500, frutto, secondo la procura, di una tangente. Di episodi di corruzione, secondo gli inquirenti, erano emerse prove nel corso di diverse intercettazioni.
Sconvolta la politica regionale. "Ho piena fiducia nell'operato della magistratura", ha commentato il presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni, dicendosi profondamente colpito dalla notizia. "Confido nel fatto che il vicepresidente possa dimostrare l'estraneita' ai fatti contestatigli", ha aggiunto.
Il capogruppo pidiellino Paolo Alentini riferisce di consiglieri "profondamente sgomenti" per quanto accaduto, ma invita a non affrettare commenti. "Sarebbe inopportuno - ha fatto notare - esprimere in questo momento giudizi sulla questione. Lasciamo lavorare serenamente la magistratura e lasciamo al vicepresidente del Consiglio egionale la possibilita' di replicare alle accuse che gli vengono mosse e di chiarire la sua posizione".

i governi devono recuperare credibilità

"I governi devono recuperare credibilita"' sul fronte della stabilita' finanziaria. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi nel corso dell'audizione al Parlamento Europeo secondo cui le misure non standard prese dall'istituto centrale hanno effetti solo se limitate" nel tempo.

 "Sono aumentati i rischi al ribasso per la crescita economica".

Le misure temporanee adottate dalla Bce per far fronte alla crisi del debito europeo "sono limitate".
Il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha detto oggi che i recenti cambiamenti negli esecutivi dei paesi della zona euro piu' colpiti dalla crisi "non hanno ancora prodotto molti risultati," per far fronte alla fragilita' dei mercati. Draghi ha comunque aggiunto di essere "ottimista" sul ritorno della fiducia.
"Un cambiamento dei trattati non va escluso".

Professionisti arrestati per associazione mafiosa

L’indagine coordinata dalle Dda di Milano e di Reggio Calabria ha portato oggi ad una serie di arresti. Manette ai polsi per Raffaele Ferminio (associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni); Vincenzo Giglio, medico di Reggio Calabria (concorso esterno in associazione mafiosa); Francesco Lampada, attualmente detenuto per associazione mafiosa, concorso in usura e intestazione fittizia di beni; Giulio Giuseppe Lampada (associazione mafiosa, corruzione, concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, intestazione fittizia di beni); Vincenzo Minasi, avvocato del foro di Palmi e con studi a Milano e Como (concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio, intestazione fittizia di beni, aggravato dalla finalita’ di favorire l’associzione mafiosa); Luigi Mongelli, maresciallo capo della Guardia di Finanza (corruzione); Giuseppe Morelli, consigliere regionale presso la Regione Calabria (concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione); Leonardo Valle (associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni). Ai domiciliari e’ stata messa Maria Valle, moglie di Lampada (corruzione).
L’indagine coordinata dalle Dda di Milano e di Reggio Calabria ha portato oggi ad una serie di arresti. Manette ai polsi per Raffaele Ferminio (associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni); Vincenzo Giglio, medico di Reggio Calabria (concorso esterno in associazione mafiosa); Francesco Lampada, attualmente detenuto per associazione mafiosa, concorso in usura e intestazione fittizia di beni; Giulio Giuseppe Lampada (associazione mafiosa, corruzione, concorso in rivelazione di segreto d’ufficio, intestazione fittizia di beni); Vincenzo Minasi, avvocato del foro di Palmi e con studi a Milano e Como (concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio, intestazione fittizia di beni, aggravato dalla finalita’ di favorire l’associzione mafiosa); Luigi Mongelli, maresciallo capo della Guardia di Finanza (corruzione); Giuseppe Morelli, consigliere regionale presso la Regione Calabria (concorso esterno in associazione mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione); Leonardo Valle (associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni). Ai domiciliari e’ stata messa Maria Valle, moglie di Lampada (corruzione).

Bolzano, la star dell'hockey Psenner si impicca in negozio

L'attività commerciale in crisi e il fallimento del rilancio su internet. Non è riuscito a sopportare il peso della crisi economica e si è tolto la vita all'interno del suo negozio di articoli sportivi, 'Sport Reinstaller'. Era una vera e propria istituzione a Bolzano  Robert Psenner, noto commerciante ed ex colonna dell'hockey altoatesino degli anni '60.
Era scomparso giovedì scorso: a lanciare l'allarme era stato il figlio Klaus. Poi la tragica scoperta. Psenner è stato trovato morto. Ha deciso di impiccarsi nel negozio chiuso da alcuni giorni. Un gesto dettato dalla paura di non andare avanti, schiacciato dalla concorrenza delle grandi catene del settore. Aveva 69 anni.
"Con Robert è morto un pezzo dei Portici", ha detto commosso il vicepresidente dell'Unione commercio, Dado Duzzi. Nei giorni scorsi i vigili del fuoco, il soccorso alpino e le forze dell'ordine avevano più volte effettuato ricerche lungo il torrente Talvera, che scorre vicino all'abitazione di Psenner, e lungo i sentieri sui pendii della conca di Bolzano, senza però trovare tracce del sessantanovenne. Dal momento della sua scomparsa i suoi parenti temevano il peggio, visto il momento difficile che stava attraversando.
Il negozio 'Sport Reinstaller', fondato nel 1948, si trova nella centralissima via Portici: per decenni era il punto d'incontro per tutti gli appassionati dello sport. Psenner con passione e competenza consigliava gli sci oppure la racchetta da tennis più adatti per le proprie esigenze. I clienti più affezionati potevano anche contare su un piccolo sconto. Tutto questo oggigiorno non conta più, il cliente preferisce megastore grandi centinaia e centinaia di metri quadri e con una scelta infinita di prodotti. "Robert è stato un pioniere del commercio di articoli sportivi in Alto Adige. Con la sua scomparsa lascia lo spazio alle grandi catene", afferma amareggiato Duzzi, che conosceva Psenner da 60 anni. Per il vicepresidente della Unione commercio, i Portici stanno vivendo "un capitolo triste, quello della uniformazione. Negli ultimi anni i Portici hanno infatti radicalmente cambiato carattere con l'arrivo dei grandi marchi e la scomparsa degli storici negozi. Ora infatti la strada non si distingue più dalle vie commerciali delle altre città europee".
A resistere ci pensa, tra l'altro, la famiglia di commercianti Rizzolli, una della antiche di Bolzano. "Abbiamo la fortuna - dice Thomas Rizzolli - di possedere le mura, inoltre, essendo un negozio di cappelli, siamo abituati a occupare una nicchia". Secondo Duzzi, la "fame delle multinazionali di negozi in ottima posizione e la loro capacità di pagare affitti esagerati" ha spinto gli storici commercianti ad abbandonare le loro attività. "Molte famiglie di commercianti hanno chiuso i loro negozi e vivono della rendita dell'affitto di questi locali", aggiunge Duzzi che però ha una speranza. "L'attuale crisi - dice - può essere una chance, perché colpisce tutti: grandi e piccoli. Sono infatti già spariti alcuni noti brand. Giovani bolzanini con nuove idee potrebbero sfruttare il momento e riprendersi i Portici".

mercoledì 30 novembre 2011

Nba, il mercato riapre il 9 Dicembre

Dopo l’annuncio della fine del lockout, si è saputo che il mercato Nba riaprirà i battenti il 9 Dicembre 2011: le squadre stanno iniziando quindi a muoversi per l’avvio della stagione, pensando anche di avvalersi della clausola Amnesty.
Le due piste più calde sono comunque Dwight Howard degli Orlando Magic e Chris Paul dei New Orleans Hornets: il primo è seguito soprattutto dai New Jersey Nets, che vogliono dare un grande centro al play Deron Williams, mentre il secondo è stato seriamente preso in considerazione dai New York Knicks per essere affiancato a Carmelo Anthony e Amare Stoudemire.

Trattamento con il DMSO

Il DMSO, o dimetilsolfossido, si trova naturalmente nel legno e si ottiene principalmente come sottoprodotto dell’industria della carta, risultando in un liquido incolore, leggermente oleoso. Negli Stati Uniti, il DMSO è usato principalmente come solvente industriale. La Food and Drug Administration (FDA) lo ha approvato per un uso medico, anche se le persone lo prendano per molti altri scopi.


Usi approvati
Il DMSO orale e topico è prescritto in molti paesi per una vasta gamma di condizioni di salute, soprattutto per il dolore e disturbi infiammatori. L’FDA ha approvato il DMSO per alleviare i dolori della cistite interstiziale, un disturbo della vescica.

Disponibilità
Perché DMSO è disponibile per l’acquisto come solvente, le persone possono facilmente acquistarlo al banco per il trattamento di varie patologie infiammatorie. E’ disponibile anche nelle erboristerie e nei negozi online, e veterinari.
Sclerodermia
Un articolo in un numero del 1985 del Reviews in Clinical and Basic Pharmacology osserva che il DMSO topico può essere utile per i problemi della pelle associato con sclerodermia.
Artrite
L’applicazione topica di DMSO sembra fornire rapidamente un sollievo temporaneo del dolore per le persone con artrite e le lesioni del tessuto connettivo, secondo l’articolo di giornale.
Problemi di ricerca
La ricerca sul DMSO per scopi sanitari è bloccata anche perché studi controllati con placebo sono difficili con questa sostanza. Molte persone che prendono per via orale il DMSO sviluppano un odore di aglio, il che rende evidente che non sta assumendo un placebo.

Facebook entra in Borsa con una IPO da 10 miliardi di dollari

Facebook si appresta ad essere quotato in borsa. Per questo motivo, starebbe pensando ad una IPO (Initial Public Offering), necessaria per la valutazione dell’esordio in borsa, per una cifra di 10 miliardi di dollari. L’obiettivo è di puntare ad una valutazione di 100 miliardi di dollari, il doppio del valore attuale di HP.
Il social network è ora sotto l’attenzione degli analisti, che stanno verificando la bontà dell’operazione.
Facebook vuole l’ingresso in borsa per poter remunerare i suoi investitori, sotto la spinta anche della Securities and Exchange Commission (SEC) che sta indagando sull’eccezione di trasparenza garantita alle aziende con meno di 500 investitori in relazione al valore di Facebook. Il social network avrebbe utilizzato sistemi di investimento a fondo unico, come quelli organizzati da Goldman Sachs, in maniera piuttosto scaltra.
Sembra intenzionata a superare la quota dei 500 investitori, che permetterebbe all’azienda di non rendere pubblici i libri contabili, con un’IPO inferiore ai 10 miliardi di dollari, che è pur sempre una cifra notevole per un attore che opera esclusivamente online.
Il 2011 ha già visto l’esordio miliardario di altre aziende ICT, tra cui Groupon. Proprio per questo motivo si teme il pericolo di una nuova bolla web, come quella dei primi anni 2000, che potrebbe giungere con una sopravalutazione delle aziende i cui profitti si basano su beni di natura immateriale e sulla pubblicità, fattori questi che hanno permesso a Facebook un fatturato di 4 miliardi di dollari.

ISRAELE RIVELA: IRAN SOTTO ATTACCO

L’esplosione verificatasi lo scorso lunedì a Isfahan, nell’Iran, riguardava un sito nucleare dove si arricchirebbe l’uranio impoverito. Il governo Iraniano aveva negato che ci fosse stata l’esplosione. Fonti Israeliane (il Mossad)  fanno sapere di essere in possesso di immagini satellitari che mostrano chiaramente il sito distrutto. La notizia è riportata dal tabloid inglese “Times”. Sempre le suddette fonti, rivelano che quello esploso ad Isfahan è un sito nucleare dove si arricchiva uranio impoverito per la realizzazione di armi atomiche. É precisato che l’esplosione non è frutto di un incidente così come non è stato un incidente a causare l’esplosione, un paio di settimane fa,  in una base militare delle Guardie della rivoluzione. Quella volta furono 27 le persone morte. Se da un lato si afferma con forza che le due esplosioni non sono state causate da un incidente, dall’altro non si conferma che dietro queste operazioni ci sia la mano d’Israele. Non si fanno nomi, si dice il peccato ma non il peccatore. C’è tensione alta anche tra Teheran e Londra. Dopo l’assalto all’ambasciata Britannica a Teheran di ieri, il Governo Inglese ha promesso una dura reazione. É stata ordinata la chiusura dell’ambasciata iraniana a Londra ed espulso il personale diplomatico. L’azione belligerante nei confronti dell’Iran, con  a capo USA, Gran Bretagna e Israele, procede spedita. Bisogna prendere atto che l’Iran è sotto attacco, sebbene, siano stati colpiti obbiettivi mirati e strategici. É in corso una nuova guerra e non ce ne siamo accorti. Una guerra lontana dai clamori, dagli inviati che raccontano il conflitto in diretta. Una guerra priva di quei titoli sensazionalistici che si tirano fuori in altre situazioni. C’è stato un cambio di strategia nel risolvere le questioni nel Medio Oriente, almeno per ora. Si è scelto di usare il bisturi, di lasciar fare all’intelligence. A parti inverse, operazioni del genere sarebbero più che sufficienti a dichiarare guerra e ad avere pieno sostegno dalla comunità internazionale, fatte le eccezioni del caso.
Vincenzo Borriello

martedì 29 novembre 2011

L’assalto all’ambasciata inglese in Iran

Mentre gli studenti iraniani manifestavano davanti all’ambasciata britannica a Teheran, all’inizio di questo pomeriggio, per esprimere la loro contrarietà nei confronti delle politiche ostili che la Gran Bretagna porta avanti nei confronti della Repubblica islamica, si sono verificati veri e propri assalti.
ORGANIZZAZIONE - La manifestazione ha preso vita alle 14 ora locale nel giorno dell’anniversario dell’assassinio dello scienziato nucleare iraniano Majid Shahriari. Gli studenti hanno organizzato la protesta anche per esprimere il loro sostegno al recente disegno di legge parlamentare che abbassa il livello dei rapporti tra il ministero degli Esteri iraniano e il Foreign Office britannico. In base al disegno di legge, i rapporti tra Teheran e Londra saranno ridotti al livello di incaricati d’affari e per questo l’ambasciatore britannico avrà due settimane di tempo per lasciare l’Iran. Pochi istanti dall’inizio della manifestazione, un centinaio di studenti iraniani filo-governativi hanno fatto irruzione nell’ambasciata

Medicina: leggere ad alta voce aiuta sviluppo mentale bimbi

MILANO - Seicentomila famiglie raggiunte in 14 Regioni, 11mila operatori coinvolti in oltre 520 tra scuole, asl, associazioni, Comuni e biblioteche: e' questo il bilancio del progetto 'Leggere per Crescere', che compie 10 anni e verra' celebrato sabato 26 con un convegno a Verona la citta' da cui e' partito, su iniziativa di GlaxoSmithKline. Uno degli obiettivi del progetto e' stato quello di sostenere e diffondere la pratica della narrazione e lettura a voce alta, che insieme alla musica, il disegno e l'attivita' fisica, e' una delle esperienze che piu' contribuisce allo sviluppo mentale del bambino. L'iniziativa ha coinvolto sia genitori e parenti, per spingerli a raccontare e leggere ad alta voce ai bambini dai 6 mesi ai 5 anni, che gli operatori. Sono stati infatti organizzati incontri e corsi di formazione per pediatri, educatrici di asili nido, insegnanti di scuole dell'infanzia, bibliotecari e farmacisti, con la collaborazione di esperti di psicologia dell'eta' evolutiva, letteratura per l'infanzia e lettura ad alta voce.

Nel corso del convegno ci sara' la lectio magistralis di Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e scrittore esperto di psicologia infantile e infanzia, cui seguira' un dibattito con vari esperti tra pediatri, insegnanti, volontari e amministratori locali. Saranno infine presentati i risultati del sondaggio 'I best sellers per l'infanzia: classifica dei libri piu' letti da bambini e ragazzi', che ha messo a confronto i libri piu' letti dai bambini di 10 anni fa e quelli di oggi.

A Durban 200 Paesi per il futuro della Terra

Sara' in Qatar, il Paese che emette piu' CO2 pro-capite (53,4 tonnellate all'anno, tre volte quelle di un americano e 10 quelle di un cinese), la prossima Conferenza mondiale dell'Onu sui cambiamenti climatici (dal 26 novembre al 7 dicembre 2012). L'annuncio e' arrivato dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) dal vertice in corso a Durban in Sudafrica (la 17/a Conferenza delle parti, in breve Cop17), e dove i Paesi ALBA (Venezuela, Cuba, Bolivia, Ecuador, Honduras, Nicaragua, Dominica, Saint Vincent e Grenadine, Antigua e Barbuda), si sono mostrati preoccupati dall'ipotesi di un periodo senza il protocollo di Kyoto e hanno chiesto di non fare altri ritardi per un accordo fino al 2020. A Durban il Wwf, l'Oxfam, e l'International chamber of shipping (che rappresenta oltre l'80% della flotta mercantile mondiale) hanno avanzato la proposta di tagliare ulteriormente le emissioni di gas serra derivanti dal traffico marittimo internazionale (pari al 3% del totale), chiedendo all'Organizzazione marittima internazionale (Imo) una regolamentazione chiara attraverso incentivi e norme globali.

Intanto si definiscono le posizioni dei diversi governi al tavolo dei negoziati, sia sul protocollo di Kyoto che sull'accordo globale. Secondo alcuni osservatori scientifici infatti i due nodi potrebbero viaggiare su uno stesso percorso: quello che si dice e' che potrebbe diventare ''accettabile'' un impegno sul prolungamento del protocollo di Kyoto (in forma emendata) ''in cambio di un impegno sul trattato globale'' di lungo periodo. L'Ue sarebbe pronta a un nuovo accordo sulla riduzione delle emissioni da realizzare per il 2020. Gli Usa (che non hanno ratificato il protocollo di Kyoto) si dicono contrari a un accordo che non includa i Paesi emergenti, come la Cina; sulla stessa linea la posizione di Russia e Giappone comunque contrari a un Kyoto 2. Sul Canada continua a girare la voce che possa uscire da Kyoto gia' quest'anno. Infine i Paesi ALBA hanno ricordato ai Paesi sviluppati di assumersi le responsabilita' per le maggiori emissioni del passato, e definendosi preoccupati dalla possibilita' di un periodo senza Kyoto chiedono di riaprire il dibattito sul Fondo verde per il clima (100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020).

Pensioni: stretta sui parlamentari, contributivo da gennaio

Dal 2012 si passa al sistema contributivo per le pensioni dei parlamentari. Comunicato congiunto Schifani-Fini.

"Dal 1 gennaio 2012 per i parlamentari cessati dal mandato sarà possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di età per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura". E' un passaggio della nota congiunta di Camera e Senato dopo l'incontro dei presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, con i rispettivi collegi dei Questori e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero sui vitalizi dei parlamentari.

CAMERA, SALTANO 200 VITALIZI, ANCHE PIVETTI  - Sono circa duecento i deputati che dovranno aspettare il compimento dei 65 anni per avere diritto alla pensione. Tra questi, riferiscono fonti della Camera, anche l'ex presidente della Camera Irene Pivetti, che avrebbe potuto andare in pensione al compimento dei 50 anni, il 4 aprile 2013. La decisione dei presidenti delle Camere dovrà essere ratificata dagli uffici di presidenza, ma le presidenze di Camera e Senato non si aspettano sorprese.

DA 2012 'CONTRIBUTIVO' PER VITALIZI
- "Il Presidente del Senato Renato Schifani e il Presidente della Camera Gianfranco Fini - informa un comunicato congiunto al fine del vertice - si sono incontrati oggi, assieme ai rispettivi Collegi dei Questori, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali professoressa Elsa Fornero ed hanno comunicato al Governo la volontà di procedere entro la fine dell'anno, nell'ambito dell'autonomia costituzionale riconosciuta alle Camere dal nostro ordinamento, ad una radicale modifica della disciplina in tema di assegni vitalizi". "In forza di tale modifica dal 1 gennaio 2012 - spiega la nota congiunta - sarà introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per la generalità dei lavoratori. Tale sistema opererà per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per quanti attualmente esercitano il mandato parlamentare. Sempre dal 1 gennaio 2012 per i parlamentari cessati dal mandato sarà possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di età per chi abbia esercitato il mandato per più di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di età per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura".

lunedì 28 novembre 2011

Sviluppo cervello visibile con risonanza

Un esame non invasivo per controllare bebe' in grembo materno


 (ANSA) - ROMA, 28 NOV - Un esame non invasivo potrebbe permettere di vedere se il cervello del bebe' nel grembo materno si sta sviluppando correttamente. Infatti e' stata dimostrata per la prima volta la possibilita' di vedere il progressivo sviluppo dell'attivita' del cervello del feto attraverso l'esame di tomografia a risonanza magnetica. Eventuali difetti funzionali del cervello potrebbero essere portati allo scoperto prima in questo modo, secondo quanto hanno dimostrato test su 16 feti eseguiti al MedUni di Vienna.

Nucleo della Terra e' povero di ossigeno

 (ANSA) - ROMA, 28 NOV - La percentuale di ossigeno nel nucleo terrestre è molto più bassa di quanto si credesse. Secondo una nuova ricerca realizzata da un gruppo di ricercatori guidati dalla Carnegie Institution di Washington e pubblicata su Nature la quantità di ossigeno non supererebbe il 2.5%, contro il 10% stimato precedentemente. Un nucleo povero di ossigeno avrebbe importanti implicazioni per le attuali teorie di formazione del pianeta e sulla formazione del campo magnetico.

Lega sancisce il divorzio dal Pdl

Lunedì, 28 novembre 2011 - 13:07:55


La Lega Nord scende in piazza contro il governo Monti e a difesa dei popoli padani. La notizia è ancora riservatissima, ma - secondo quanto Affaritaliani.it può anticipare - il Carroccio sta organizzando una manifestazione a Milano per una domenica di gennaio, quasi sicuramente il 15 (ma la data è ancora da confermare ufficialmente). Il movimento guidato da Umberto Bossi cerca così di capitalizzare al massimo la decisione di essere l'unica forza di opposizione in Parlamento.
Il ritorno in piazza segna un ulteriore distacco dal Popolo della Libertà e da Silvio Berlusconi, tanto che è sempre più forte la tentazione della Lega di correre da sola alle prossime elezioni amministrative della primavera 2012. I temi della manifestazione di metà gennaio, oltre al no all'esecutivo di larghe intese, saranno la difesa delle pensioni e l'accusa a Monti e ai partiti che sostengono il premier di aumentare le tasse. Per questo Bossi ha deciso di attendere gennaio, quando i provvedimenti del governo saranno già ben noti ed effettivi. Torna così prepotentemente lo slogan 'Roma ladrona'.

BERLUSCONI INSISTE: L'ALLEANZA CON LA LEGA NON E' FINITA

L'alleanza tra Pdl e Lega Nord non è finita. Parola dell'ex premier Silvio Berlusconi che lasciando il palazzo di giustizia di Milano ha risposto "non credo proprio" alla domanda se l'alleanza con il Carroccio sia ormai archiviata. Berlusconi ha anche chiarito che è in programma un faccia a faccia tra lui e Bossi, specificando che "l'appuntamento è questa settimana".

"Dipende che atteggiamenti avrà in Parlamento il partito di Berlusconi". Francesco Speroni, capodelegazione della Lega Nord all'Europarlamento, interpellato da Affaritaliani.it, risponde così all'ex premier che ha detto, nuovamente, che l'alleanza Pdl-Carroccio non è finita. E' vero che Bossi incontrerà Berlusconi in settimana? "Non lo so. Bisogna chiederlo a Bossi", taglia corto l'esponente leghista.
PDL-LEGA, MARONI: BERLUSCONI SBAGLIA, DECIDEREMO CASO PER CASO
Per Roberto Maroni l'alleanza "formale" con il Pdl "è finita" e non vi sono "automatismi" in vista delle Amministrative di primavera, ma si decidera' "caso per caso". Silvio Berlusconi dice che l'alleanza con la Lega e' "solida" e che andrete insieme alle Amministrative? "No non e' cosi', si decidera' caso per caso, come abbiamo sempre fatto, per altro", ha risposto l'ex ministro dell'Interno, a margine della consegna di un immobile confiscato alla criminalita' organizzata, in comune a Varese. "L'alleanza formale è finita - ha spiegato - col passaggio della Lega all'opposizione di questo governo e di questa maggioranza di cui il Pdl fa parte, assieme al Pd e all'Udc". "E' una presa d'atto - ha insistito - la Lega è all'opposizione, il Pdl è nella maggioranza; è una presa d'atto che la maggioranza non c'è più". Per Maroni i partiti che sostengono il governo Monti sono "la nuova triplice". L'esponente leghista ha affermato che, a suo avviso, la triplice "non è più Cgil-Cisl e Uil, ma Pd, Pdl e Udc".
'LA PADANIA' ALL'ATTACCO: MONTI CI SEI O CI FAI?
Nuovo affondo de la Padania contro il governo. 'Monti, ci sei o ci fai?', titola in prima il quotidiano del Carroccio che avverte: 'Quindici giorni fa avevano detto che bisognava cambiare in fretta, per questo Napolitano ha imposto il governo dei 'miracoli'. Ma dopo due settimane delle misure anticrisi ancora nulla'. E ancora: 'L'esecutivo dei banchieri però non ha fretta e lascia 'lavorare' i mercati: il consenso del popolo su misure 'impressionanti' è possibile solo col Paese sull'orlo del baratro'.

Federer il più grande

Numeri. Grazie all'emozionante 63 67 63 su Tsonga (che ha sperato nella rimonta come ai quarti di Wimbledon quando vinse dopo essere stato sotto due set a zero), Roger Federer è il primo uomo al mondo a vincere sei volte il Masters. Più anziano trionfatore di sempre (30 anni compiuti lo scorso 8 agosto) nelle finali tra i maestri del tennis. Mai nessuno come lui, Ivan Lendl e Pete Sampras sono stati superati. E ancora. E' il 70° titolo in 100 finali disputate. Le statistiche riportano anche che si tratta della vittoria numero 807 in carriera.
La reazione dopo quell'Open Usa contro Nole. Roger è tornato imbattibile dopo la dura sconfitta nelle semifinali di Us Open contro Djokovic (due match point consecutivi falliti sul proprio servizio nel quinto set): da lì in poi sono arrivati i trionfi di Basilea, Parigi Bercy (Master 1000) e questo Master 8. Il mondo celebra un mito e se lo coccola.
'Si ritiri il più tardi possibile', si augurano tutti. Ma proprio tutti. Non solo i suoi tifosi, pure quelli di Nole, Nadal, Murray e chi più ne ha più ne metta. Perchè Federer è classe in campo e fuori: delicato con la racchetta, come nei gesti e nelle parole. L'ultimo trionfo lo riporta al terzo posto del ranking Atp: non è più il numero uno da tempo. Scavalcato da Rafa prima e da un Nole in versione cannibale poi. Persino l'alterno Murray aveva messo il naso davanti nelle ultime settimane.
Numero uno indoor. La realtà tennistica è chiara se la si vuol vedere in modo sereno: il fenomeno di Basilea se sta bene è ancora assolutamente ingiocabile nelle condizioni 'autunnali'. Ossia indoor. Lì il suo suo tennis resta inarrivabile: il servizio fa male, i colpi dal fondo sono profondi e quando serve (spesso) Roger conquista la rete senza lasciare scampo agli avversari. Il tutto in condizioni di match da due set su tre.
II presente - I problemi negli Slam e nei Master 1000. Cambia decisamente la musica negli Slam (quest'anno per la prima volta dal 2003 non ne ha vinto neanche uno) o nei vari Master 1000 su cemento e terra. Soprattutto nell'ambito di una stagione fitta di tornei e stress: a trent'anni è umanissimo che non abbia più la tenuta di un tempo sulla distanza. Sottolineando comunque il fatto che in questo 2011 lo si è visto arrivare due volte in semifinale degli Slam (Australia e NY, sempre contro Djokovic), in finale di Roland Garros (battuto proprio Nole in semifinale e poi onorevole sconfitta contro un Nadal in forma splendente) e solo a Wimbledon ha deluso le attese (seconda eliminazione consecutiva ai quarti nel giardino di casa sua).
Il 2012 - Ancora (almeno) uno Slam e le Olimpiadi a Wimbledon. Pensare a un Federer capace di vincere ancora almeno uno dei quattro grandi tornei è tutt'altro che una chimera, anche perchè è tutto da dimostrare che il Djokovic 2012 sarà intoccabile come quello visto da gennaio a settembre di quest'anno. Roger comunque tra le righe nel dopo-Master ha indicato qualche obiettivo per la stagione che verrà: "Spero di venire a Londra per tre volte l’anno prossimo". Traduzione: riprendersi Wimbledon (vinto sei volte), conquistare l'ennesimo pass finale tra i primi 8 del mondo (ovviamente anche qualcosa di più) e, soprattutto, vincere le Olimpiadi 2012. Che guarda caso si giocheranno sull'erba del Centre Court poche settimane dopo la fine di Wimbledon. Gli avversari sono avvisati...

Mr Ricola suicida per vergogna

Una vergogna che non riusciva più a sopportare. Soprattutto nella sua Laufental, un piccolo paese del nord-est della Svizzera dove viveva da una vita. E così Adrian Kohler , amministratore delegato della Ricola, deus ex machina della nota azienda rossocrociata delle caramelle e delle tisane alle erbe balsamiche, sì è tolto la vita a soli 53 anni.
La notizia è stata diffusa ieri dal Sonntagszeitung, giornale elvetico che ha citato un comunicato della stessa Ricola.
Kohler, per 25 anni a servizio dell'azienda svizzera, si sarebbe tolto la vita perché scoperto autore di malversazioni. Troppa dunque la vergogna, anche per aver tradito la fiducia della famiglia Richterich, proprietaria dell'impresa, di cui da tempo godeva.
"Nella sua Laufental, non sarebbe più riuscito a vivere tranquillamente" ha raccontato un dipendente del gruppo elvetico che conosceva  Kohler. Ricola aveva dato pieni poteri al manager, che si occupava di gestire le finanze, in un sistema di fatturazioni in cui non esisteva un vero e proprio controllo interno.
Sembra che Kohler avesse praticamente carta bianca su certe operazioni contabili e potesse agire da solo, senza chiedere il permesso a nessuno. Stando a quanto si è potuto apprendere, la somma sottratta non era considerevole. Si parla di poche centinaia di migliaia di franchi a fronte di un fatturato annuale che si aggira intorno ai 300 milioni di franchi.