L'Italia sempre piu' multietnica e con un problema centrale: il lavoro. Oltre ottocento pagine per un ritratto completo e aggiornato del paese: e' l'Annuario Istat 2011, disponibile on line su www.istat.it. Secondo l'Istituto di statistica alla fine del 2010 l'Italia conta 60.626.442 residenti, circa 286.000 in piu' rispetto all'anno precedente. Questo incremento si deve al saldo attivo del movimento migratorio (+311.658 unita') che, pur in calo, neutralizza l'effetto negativo del saldo naturale (-25.544 unita').
Le nascite segnano, infatti, una nuova battuta d'arresto (dai 568.857 nati vivi del 2009 ai 561.944 del 2010), un risultato che risulta diffuso su tutta la Penisola. Sei italiani su cento sono ultraottantenni L'Italia continua ad essere un Paese con i "capelli grigi". A fine 2010 un residente ogni cinque ha piu' di 65 anni e gli ultraottantenni sono ormai il 6% della popolazione. Gli stranieri residenti in Italia hanno superato quota 4,5 milioni, sono il 7,5% della popolazione totale e provengono per la maggior parte dall'Unione europea (29,2%), dall'Europa centro-orientale (24,0%) e dall'Africa settentrionale (14,9%). Si tratta per lo piu' di una popolazione giovane: quasi la meta' dei cittadini stranieri ha un'eta' compresa fra i 18 e i 39 anni, mentre oltre uno su cinque e' minorenne.
Questione chiave il lavoro: in calo l'occupazione standard. Nel 2010 sono 22.872.000 gli occupati, 153.000 in meno dell'anno precedente. Il risultato complessivo e' la sintesi di una riduzione marcata della componente italiana, controbilanciata dall'aumento di quella straniera (+183.000 unita'). La quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati raggiunge il 9,1% (8,2% nel 2009). A diminuire sono esclusivamente gli occupati maschi, in particolare lavoratori dipendenti (-167.000 unita'). Il tasso di occupazione scende dal 57,5% del 2009 al 56,9% del 2010, valore che si mantiene ampiamente al di sotto della media Ue (64,2%). Per il terzo anno consecutivo aumentano le persone in cerca di occupazione: sono 2.102.000, 158.000 in piu' rispetto al 2009 (+8,1%). Il tasso di disoccupazione sale all'8,4% dal 7,8% del 209, quello di inattivita' al 37,8%, due decimi di punto in piu' rispetto a un anno prima.
Altro elemento particolarmente sensibile nella crisi che attraversa il paese e' il welfare: dove cresce la spesa pubblica del settore, che ammonta a circa 463 miliardi di euro la spesa per la protezione sociale sostenuta in Italia nel 2010, il 29,9% del prodotto interno lordo (Pil). Alla previdenza la fetta piu' grande di risorse. Quasi due terzi della spesa delle amministrazioni pubbliche si concentra nella previdenza (66,4%), alla sanita' e' destinato il 25,6% e all'assistenza il restante 8%. E in campo sanitario calano le strutture, mentre aumenta l'assistenza domiciliare. Nel 2008 l'assistenza sanitaria territoriale conta circa 47.000 medici di base, otto ogni 10 mila abitanti e circa 7.700 pediatri, 9 ogni 10 mila bambini fino a 14 anni. Nel 2011, il 71,1% della popolazione valuta positivamente il proprio stato di salute: fra gli uomini la percentuale e' piu' alta (75,1%) rispetto a quella femminile (67,2%).
L'arrivo delle nuove imposte sulla casa e' destinato a penalizzare ampie fasce della popolazione: piu' di sette famiglie su dieci vivono in case di proprieta' Nel 2010, il 73,6% delle famiglie e' proprietario dell'abitazione in cui vive, mentre il 17,2% paga un canone d'affitto. Fra le principali utenze domestiche, a incidere di piu' sul budget familiare sono, nell'ordine, la bolletta del gas (2,3%), quella dell'energia elettrica (1,9%) e la bolletta telefonica (1,5%). Particolare attenzione gli italiani hanno per i temi dell'ambiente: le regioni settentrionali sono sempre in testa per la raccolta differenziata.
Traffico, parcheggio e inquinamento risultano i problemi piu' sentiti nelle grandi aree urbane, mentre con riferimento alle aree geograficje difficolta' di parcheggio, sporcizia nelle strade e difficolta' di collegamento con i mezzi pubblici sono i problemi piu' segnalati dalle famiglie nel Centro-sud, mentre l'inquinamento dell'aria e' particolarmente sentito al Nord. La percezione del rischio criminalita', stabile rispetto al 2010, e' piu' elevata in Campania e nelle aree metropolitane. Nel 2009 sono stati 2.629.831 i delitti denunciati all'autorita' giudiziaria dalle forze di polizia, il 3% in meno rispetto al 2008; prosegue quindi la tendenza alla diminuzione gia' osservata l'anno precedente. Rilevante e' il calo di alcune tipologie di delitti, come le rapine (-21,9%), i sequestri di persona (-18,4%), i tentati omicidi (-17%). Crescono, invece, le denunce per usura (+23,7%) e, in maniera lieve, le violenze sessuali (+1,4%). In generale, secondo l'Istat, in Italia ci si sposa di meno, ma tiene il matrimonio religioso.
Continuano a crescere separazioni (+2,1%, per un totale di 54.456 nel 2009) e divorzi (+0,2%, pari a 85.945); nel 2009 per 1.000 matrimoni si contano 297 separazioni e 181 divorzi. Cresce anche l'affido condiviso, che rappresenta la soluzione prevalente dei casi di separazione (86,2%) e dei divorzi (68,5%); specularmente, scende il ricorso alla custodia esclusiva dei figli alla madre (12,2% delle separazioni e 28,3% dei divorzi). I figli minori coinvolti sono 62.663 nelle separazioni e 25.734 nei divorzi. In leggero calo il tasso di scolarita' nelle scuole superiori. Sono 8.968.063 gli studenti iscritti all'anno scolastico 2009/2010, circa 15.000 in piu' rispetto a quello precedente. La selezione scolastica e' piu' forte nelle scuole superiori dove, nel passaggio dal primo al secondo anno, la percentuale di alunni respinti e' pari al 20,3%. Gli esami di terza media sono invece superati dalla quasi totalita' degli studenti (99,5%), ma uno studente su tre non ottiene piu' della sufficienza nella votazione finale. I giovani iscritti per la prima volta all'universita' nell'anno accademico 2009/2010 sono circa 295.000, circa 1.200 in meno rispetto all'anno precedente (-0,4%). Nel complesso, la popolazione universitaria e' composta da 1.799.395 studenti - valore sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente - con una mobilita' territoriale piuttosto elevata. La partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente alta in Molise, Abruzzo, Basilicata: in queste regioni piu' di un residente di 19-25 anni su due e' iscritto a un corso accademico. Dal punto di vista economico nel 2010 l'attivita' industriale ha registrato un aumento del 6,5% rispetto all'anno precedente (-18,8% nel 2009). A livello settoriale, la crescita piu' accentuata riguarda la fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificati altrove (+16,5%), di apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico (+12,9%), la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+10%). L'unica variazione negativa e' quella rilevata per il settore dell'estrazione di minerali da cava e miniera (-1,5%).
Cresce la produzione energetica da fonti rinnovabili Quanto ai consumi di energia elettrica, anche a causa della crisi economica, nel 2009 sono stati consumati circa 300 miliardi di kilowatt ore (kWh), il 6% in meno rispetto all'anno precedente. Alla fine del 2010, l'ammontare dei depositi bancari ha superato i 916 miliardi di euro, l'1,1% in piu' rispetto all'anno precedente. Di questi, oltre due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali e private, il 19% a societa' non finanziarie, il 3,7% ad amministrazioni pubbliche e il 10,2% a societa' finanziarie. Le attivita' del tempo libero vedono un forte aumento di visitatori in musei, gallerie e siti archeologici a ingresso gratuito Oltre 37 milioni e 337.000 persone hanno visitato, nel 2010, i 424 luoghi di antichita' e arte (di cui 208 musei e gallerie e 216 monumenti e aree archeologiche) presenti nel nostro Paese, con un robusto incremento rispetto all'anno precedente (circa 5 milioni in piu'). La produzione editoriale subisce un ridimensionamento di circa il 2% rispetto a un anno prima, sia per i titoli che per la tiratura. Il cinema resta in cima alle preferenze, cresce anche il pubblico degli spettacoli sportivi In costante crescita risultano gli utilizzatori del personal computer (pc) e di Internet, i quali rappresentano ormai, rispettivamente, il 52,2% (51% nel 2010) e 51,5% (48,9%) della popolazione di 3 anni e oltre.
L'uso del pc tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni (quasi 9 ragazzi su dieci), ma gli utilizzatori aumentano anche fra i 65-74enni (14,9% contro il 13,7% di un anno prima), per scendere al 3,3% fra gli ultra settantacinquenni. Nella vita di tutti i giorni nel 2011 le famiglie denunciano difficolta' di accesso ai servizi di pubblica utilita', in particolare per il pronto soccorso (54,8%), le forze dell'ordine (38,3%), gli uffici comunali (34,2%), i supermercati (29,2%) e gli uffici postali (26,7%). Un cittadino su dieci svolge attivita' di volontariato Nel 2011, il 21,9% della popolazione di tre anni e piu' pratica uno o piu' sport con continuita', il 10,2% vi si dedica saltuariamente, mentre il 27,7% svolge almeno qualche attivita' fisica, come fare passeggiate, nuotare o andare in bicicletta. I sedentari rappresentano il 39,8% del totale. Sul fronte delle 'cattive abitudini' quella del fumo risulta stabile negli ultimi anni e coinvolge il 22,3% della popolazione over 14. Anche nel 2011 a fumare sono soprattutto gli uomini (28,4%) rispetto alle donne (16,6%). Prosegue nel 2010 il processo di diffusione di alcuni beni durevoli, dal telefono cellulare (presente nell'89,5% delle famiglie), al personal computer (55,3%), alla lavastoviglie (45,5%), ai condizionatori d'aria (33,8%).
Le nascite segnano, infatti, una nuova battuta d'arresto (dai 568.857 nati vivi del 2009 ai 561.944 del 2010), un risultato che risulta diffuso su tutta la Penisola. Sei italiani su cento sono ultraottantenni L'Italia continua ad essere un Paese con i "capelli grigi". A fine 2010 un residente ogni cinque ha piu' di 65 anni e gli ultraottantenni sono ormai il 6% della popolazione. Gli stranieri residenti in Italia hanno superato quota 4,5 milioni, sono il 7,5% della popolazione totale e provengono per la maggior parte dall'Unione europea (29,2%), dall'Europa centro-orientale (24,0%) e dall'Africa settentrionale (14,9%). Si tratta per lo piu' di una popolazione giovane: quasi la meta' dei cittadini stranieri ha un'eta' compresa fra i 18 e i 39 anni, mentre oltre uno su cinque e' minorenne.
Questione chiave il lavoro: in calo l'occupazione standard. Nel 2010 sono 22.872.000 gli occupati, 153.000 in meno dell'anno precedente. Il risultato complessivo e' la sintesi di una riduzione marcata della componente italiana, controbilanciata dall'aumento di quella straniera (+183.000 unita'). La quota di lavoratori stranieri sul totale degli occupati raggiunge il 9,1% (8,2% nel 2009). A diminuire sono esclusivamente gli occupati maschi, in particolare lavoratori dipendenti (-167.000 unita'). Il tasso di occupazione scende dal 57,5% del 2009 al 56,9% del 2010, valore che si mantiene ampiamente al di sotto della media Ue (64,2%). Per il terzo anno consecutivo aumentano le persone in cerca di occupazione: sono 2.102.000, 158.000 in piu' rispetto al 2009 (+8,1%). Il tasso di disoccupazione sale all'8,4% dal 7,8% del 209, quello di inattivita' al 37,8%, due decimi di punto in piu' rispetto a un anno prima.
Altro elemento particolarmente sensibile nella crisi che attraversa il paese e' il welfare: dove cresce la spesa pubblica del settore, che ammonta a circa 463 miliardi di euro la spesa per la protezione sociale sostenuta in Italia nel 2010, il 29,9% del prodotto interno lordo (Pil). Alla previdenza la fetta piu' grande di risorse. Quasi due terzi della spesa delle amministrazioni pubbliche si concentra nella previdenza (66,4%), alla sanita' e' destinato il 25,6% e all'assistenza il restante 8%. E in campo sanitario calano le strutture, mentre aumenta l'assistenza domiciliare. Nel 2008 l'assistenza sanitaria territoriale conta circa 47.000 medici di base, otto ogni 10 mila abitanti e circa 7.700 pediatri, 9 ogni 10 mila bambini fino a 14 anni. Nel 2011, il 71,1% della popolazione valuta positivamente il proprio stato di salute: fra gli uomini la percentuale e' piu' alta (75,1%) rispetto a quella femminile (67,2%).
L'arrivo delle nuove imposte sulla casa e' destinato a penalizzare ampie fasce della popolazione: piu' di sette famiglie su dieci vivono in case di proprieta' Nel 2010, il 73,6% delle famiglie e' proprietario dell'abitazione in cui vive, mentre il 17,2% paga un canone d'affitto. Fra le principali utenze domestiche, a incidere di piu' sul budget familiare sono, nell'ordine, la bolletta del gas (2,3%), quella dell'energia elettrica (1,9%) e la bolletta telefonica (1,5%). Particolare attenzione gli italiani hanno per i temi dell'ambiente: le regioni settentrionali sono sempre in testa per la raccolta differenziata.
Traffico, parcheggio e inquinamento risultano i problemi piu' sentiti nelle grandi aree urbane, mentre con riferimento alle aree geograficje difficolta' di parcheggio, sporcizia nelle strade e difficolta' di collegamento con i mezzi pubblici sono i problemi piu' segnalati dalle famiglie nel Centro-sud, mentre l'inquinamento dell'aria e' particolarmente sentito al Nord. La percezione del rischio criminalita', stabile rispetto al 2010, e' piu' elevata in Campania e nelle aree metropolitane. Nel 2009 sono stati 2.629.831 i delitti denunciati all'autorita' giudiziaria dalle forze di polizia, il 3% in meno rispetto al 2008; prosegue quindi la tendenza alla diminuzione gia' osservata l'anno precedente. Rilevante e' il calo di alcune tipologie di delitti, come le rapine (-21,9%), i sequestri di persona (-18,4%), i tentati omicidi (-17%). Crescono, invece, le denunce per usura (+23,7%) e, in maniera lieve, le violenze sessuali (+1,4%). In generale, secondo l'Istat, in Italia ci si sposa di meno, ma tiene il matrimonio religioso.
Continuano a crescere separazioni (+2,1%, per un totale di 54.456 nel 2009) e divorzi (+0,2%, pari a 85.945); nel 2009 per 1.000 matrimoni si contano 297 separazioni e 181 divorzi. Cresce anche l'affido condiviso, che rappresenta la soluzione prevalente dei casi di separazione (86,2%) e dei divorzi (68,5%); specularmente, scende il ricorso alla custodia esclusiva dei figli alla madre (12,2% delle separazioni e 28,3% dei divorzi). I figli minori coinvolti sono 62.663 nelle separazioni e 25.734 nei divorzi. In leggero calo il tasso di scolarita' nelle scuole superiori. Sono 8.968.063 gli studenti iscritti all'anno scolastico 2009/2010, circa 15.000 in piu' rispetto a quello precedente. La selezione scolastica e' piu' forte nelle scuole superiori dove, nel passaggio dal primo al secondo anno, la percentuale di alunni respinti e' pari al 20,3%. Gli esami di terza media sono invece superati dalla quasi totalita' degli studenti (99,5%), ma uno studente su tre non ottiene piu' della sufficienza nella votazione finale. I giovani iscritti per la prima volta all'universita' nell'anno accademico 2009/2010 sono circa 295.000, circa 1.200 in meno rispetto all'anno precedente (-0,4%). Nel complesso, la popolazione universitaria e' composta da 1.799.395 studenti - valore sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente - con una mobilita' territoriale piuttosto elevata. La partecipazione agli studi universitari risulta particolarmente alta in Molise, Abruzzo, Basilicata: in queste regioni piu' di un residente di 19-25 anni su due e' iscritto a un corso accademico. Dal punto di vista economico nel 2010 l'attivita' industriale ha registrato un aumento del 6,5% rispetto all'anno precedente (-18,8% nel 2009). A livello settoriale, la crescita piu' accentuata riguarda la fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificati altrove (+16,5%), di apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico (+12,9%), la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+10%). L'unica variazione negativa e' quella rilevata per il settore dell'estrazione di minerali da cava e miniera (-1,5%).
Cresce la produzione energetica da fonti rinnovabili Quanto ai consumi di energia elettrica, anche a causa della crisi economica, nel 2009 sono stati consumati circa 300 miliardi di kilowatt ore (kWh), il 6% in meno rispetto all'anno precedente. Alla fine del 2010, l'ammontare dei depositi bancari ha superato i 916 miliardi di euro, l'1,1% in piu' rispetto all'anno precedente. Di questi, oltre due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali e private, il 19% a societa' non finanziarie, il 3,7% ad amministrazioni pubbliche e il 10,2% a societa' finanziarie. Le attivita' del tempo libero vedono un forte aumento di visitatori in musei, gallerie e siti archeologici a ingresso gratuito Oltre 37 milioni e 337.000 persone hanno visitato, nel 2010, i 424 luoghi di antichita' e arte (di cui 208 musei e gallerie e 216 monumenti e aree archeologiche) presenti nel nostro Paese, con un robusto incremento rispetto all'anno precedente (circa 5 milioni in piu'). La produzione editoriale subisce un ridimensionamento di circa il 2% rispetto a un anno prima, sia per i titoli che per la tiratura. Il cinema resta in cima alle preferenze, cresce anche il pubblico degli spettacoli sportivi In costante crescita risultano gli utilizzatori del personal computer (pc) e di Internet, i quali rappresentano ormai, rispettivamente, il 52,2% (51% nel 2010) e 51,5% (48,9%) della popolazione di 3 anni e oltre.
L'uso del pc tocca il livello massimo tra i 15 e i 19 anni (quasi 9 ragazzi su dieci), ma gli utilizzatori aumentano anche fra i 65-74enni (14,9% contro il 13,7% di un anno prima), per scendere al 3,3% fra gli ultra settantacinquenni. Nella vita di tutti i giorni nel 2011 le famiglie denunciano difficolta' di accesso ai servizi di pubblica utilita', in particolare per il pronto soccorso (54,8%), le forze dell'ordine (38,3%), gli uffici comunali (34,2%), i supermercati (29,2%) e gli uffici postali (26,7%). Un cittadino su dieci svolge attivita' di volontariato Nel 2011, il 21,9% della popolazione di tre anni e piu' pratica uno o piu' sport con continuita', il 10,2% vi si dedica saltuariamente, mentre il 27,7% svolge almeno qualche attivita' fisica, come fare passeggiate, nuotare o andare in bicicletta. I sedentari rappresentano il 39,8% del totale. Sul fronte delle 'cattive abitudini' quella del fumo risulta stabile negli ultimi anni e coinvolge il 22,3% della popolazione over 14. Anche nel 2011 a fumare sono soprattutto gli uomini (28,4%) rispetto alle donne (16,6%). Prosegue nel 2010 il processo di diffusione di alcuni beni durevoli, dal telefono cellulare (presente nell'89,5% delle famiglie), al personal computer (55,3%), alla lavastoviglie (45,5%), ai condizionatori d'aria (33,8%).
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