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martedì 13 dicembre 2011

Per l'ex Juve Padovano chiesti 24 anni

Per il pubblico ministero Antonio Rinaudo il quadro sarebbe nitido: ventiquattro anni e sei mesi per Michele Padovano e quarantaquattro per il suo compagno di merende e complice, Luca Mosole. Nel processo che si sta svolgendo a Torino e in cui l'ex calciatore di Juventus e Reggiana e l'amico sono imputati per associazione per delinquere e traffico di stupefacenti. E, stando alla tesi accusatoria, questa sarebbe la pena adeguata per quanto emerso da questa inchiesta argomentata sulla base di intercettazioni telefoniche e ovviamente prove che hanno indotto a questo convincimento la procura.


L'amicizia con un piccolo trafficante di droga e le intercettazioni di conversazioni ambigue e suggestive sono state per Padovano, alla Juve dal 1995 al '97 con un curriculm da 42 gol, all'origine di tutto questo. Arrestato il 10 maggio 2006 e rimasto in carcere e poi ai domiciliari sino al febbraio successivo in una indagine scaturita in una inchiesta che disegnò un traffico internazionale di hashish tra Marocco, Spagna e Italia  e che, in una fase embrionale, coinvolse anche Gianluca Vialli e Nicola Caricola, scagionati completamente da alcun coinvolgimento.
 
 
Stavolta Padovano deve difendersi  dall'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale dopo l'oscura vicenda del 2006. Il pubblico ministero ritiene l'ex calciatore tra i finanziatori della banda che comprendeva decine di persone, quasi tutte già condannate in un precedente processo che si è concluso con rito abbreviato. Due sono gli episodi, documentati da intercettazioni telefoniche e pedinamenti, in cui l'ex calciatore avrebbe ceduto circa 100 mila euro all'amico d'infanzia Mosole (i due risiedono entrambi nel Torinese), ritenuto il capo dell'organizzazione criminale. Da qui la richiesta di una simile pena.
 
 
Padovano ha giocato (e segnato molti gol) in varie squadre: Cosenza, Pisa, Napoli, Genoa, Reggiana, Juventus, Crystal Palace (Inghilterra) e Metz (Francia). Vanta anche una presenza in Nazionale. Ha avuto anche brevi esperienze come dirigente calcistico, tra cui una nella storica società della Pro Patria.

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