L’undicesima giornata della serie A.
La Vecchia Signora è un carro armato che continua a dimostrare che vuole mettere le mani su questo scudetto sul campo, magari lasciando stare altre fantasiose idee della sua dirigenza. Il 3 a 0 col quale la Juve ha schiantato il Palermo, che forse avrebbe bisogno di uno psichiatra quando va in trasferta (1 punto e 0 gol segnati lontano da casa) non ammette dubbi su quale sia la squadra più determinata del momento e se dovesse passare anche a Napoli nel recupero della partita rinviata per il maltempo, beh allora saremmo in presenza di una piccola fuga da tenere d’occhio.
Di Napoli, Lazio, Milan e Fiorentina, Inter e Cagliari abbiamo già parlato ieri, così la domenica ci ha consegnato quella che nelle previsioni doveva essere la partita più divertente e lo è stata: Siena-Atalanta, con i padroni di casa die volte in svantaggio e per due volte capaci di agguantare il pareggio, l’ultima all’84° e con l’occasione di vincere a qualche secondo dal fischio finale. Bravi, anzi bravissimi Sannino e Colantuono i rispettivi allenatori perché stanno guidando due squadre che giocano bene e soddisfano sempre una delle ambizioni alle quali i tifosi di calcio tengono di più: ci mettono l’anima fino alla fine, a costo di uscire dal campo stremati. In questo modo anche una sconfitta viene accettata con serenità.
E la domenica ci ha anche detto che “L’Udinese non è squadra da primi posti della classifica”. In realtà lo ha detto il suo allenatore, Francesco Guidolin dopo il 2 a 0 subito a Parma che nessuno si aspettava e che conferma ancora una volta una banalità sconcertante da dire: per stare lassù ci vuole altro che il bel gioco ed i complimenti.
Interessante per le zone basse della classifica la vittoria del Cesena a Bologna, che permette ai romagnoli di continuare ad alimentare le speranze di riagganciare il trenino che porta alla salvezza. Il gol con cui Parolo sbanca il Dall’Ara e condanna il Bologna alla seconda sconfitta consecutiva tra l’altro, è da applausi.
Il Genoa in una partita che ad un certo punto rischiava di diventare una rissa, ha vinto col Novara, mettendo altri tre paletti alla sua classifica e soprattutto al rapporto tra la squadra ed il suo allenatore Malesani, che invece se fosse stato per quell’irrequieto del presidente Preziosi sarebbe stato licenziato alla prima giornata (2 a 2 con l’Atalanta in casa). A volte resistere ai propri impulsi fa bene a tutti.
Infine il Chievo, una squadra strana, capace di offrire prestazioni difficili da commentare per la pochezza tecnica ed altre molto importanti come quella di Catania dove ha battuto una delle squadre più in forma del momento. E pensare che presentando la giornata di campionato, avevo scritto che la gara sembrava fatta apposta per dare al Catania un’altra spinta verso le zone nobili della classifica…
Bologna-Cesena 0-1; Catania-Chievo 1-2; Fiorentina-Milan 0-0; Genoa-Novara 1-0; Inter-Cagliari 2-1; Napoli-Lazio 0-0; Parma-Udinese 2-0; Siena-Atalanta 2-2; Juventus-Palermo 3-0; Roma-Lecce
Ed ecco la classifica dopo undici giornate effettive di calcio in serie A: Juventus e Lazio 22 punti; Udinese e Milan 21; Palermo 16; Napoli, Genoa, Parma e Chievo 15; Siena, Roma e Catania 14; Atalanta, Fiorentina e Cagliari 13; Inter 11; Bologna 10; Lecce 8; Novara 7; Cesena 6
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