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martedì 22 novembre 2011

"Sarah è stata strangolata da Cosima e Sabrina con assoluta certezza".


L'omicidio di Sarah Scazzi è stato compiuto "in un arco temporale non superiore ai dieci minuti quando con assoluta certezza Sarah era in compagnia di Cosima e Sabrina", ed è quindi "chiaro che lo strangolamento di Sarah era opera delle due donne".
Lo scrivono il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero in una memoria di 71 pagine depositata al Tribunale del Riesame nella la discussione sull'ordinanza di custodia cautelare per omicidio e sequestro di persona emessa nei confronti di Cosima Serrano e della figlia Sabrina Misseri il 26 maggio scorso. L'ordinanza, poi confermata dal Riesame, su ricorso dei legali delle due imputate (ieri sono state rinviate a giudizio proprio con queste accuse), era stata annullata con rinvio dalla Cassazione per una serie di motivi, tra i quali la carenza di gravi indizi di colpevolezza. Sabrina, è scritto nella memoria, aveva «un movente forte (la gelosia per Ivano Russo, ndr) e in tal senso riconosciuto anche dalla Suprema Corte; Cosima, altrettanto, avendo condiviso quel movente di cui era perfettamente al corrente", come emergerebbe dall'interrogatorio di Cosima del 6 ottobre 2010

"UCCISA SENZA OPPORRE RESISTENZA" - "La povera Sarah è stata uccisa senza opporre alcuna resistenza", come emerge dalla consulenza del medico legale Luigi Strada. Lo scrive la Procura di Taranto nella memoria depositata al Tribunale del Riesame che oggi discute l'ordinanza di custodia cautelare del 26 maggio scorso contro Cosima e Sabrina annullata con rinvio dalla Cassazione. "Uno strangolamento solitario - è scritto nella memoria - avrebbe consentito certamente alla vittima il pieno movimento di mani e piedi che nel caso di Sarah non vi è stato. Nessun segno di reazione. L'unica spiegazione possibile era che Sarah era stata bloccata da due persone. Una la teneva e l'altra la strangolava".
TUTTI A PROCESSO, ANCHE ZIO MICHELE - Sono nove i rinvii a giudizio decisi dal Giudice delle udienze preliminari, Pompeo Carriere, nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto del 2010. Cosima Serrano e la figlia Sabrina - entrambe in carcere a Taranto - saranno chiamate a rispondere di omicidio, Michele Misseri di concorso in soppressione di cadavere. Tra gli altri sei imputati a vario titolo anche Carmine Misseri, fratello di Michele, e il nipote di quest'ultimo, Cosimo Cosma. Assolti invece i tre avvocati che avevano chiesto il rito abbreviato: Luca Mongelli, Emilia Velletri e Francesco De Cristofaro. "
I LEGALI DELLA FAMIGLIA SCAZZI - Siamo soddisfatti, è emerso che Sabrina e Cosima non dicono la verità e ora bisognerà capire perché, altrimenti lo ricostruiremo attraverso il processo", ha spiegato Nicodemo Gentile, legale, insieme all'avvocato Walter Biscotti, della famiglia di Sarah. "Sapevo che sarebbe finita cosi' e che sarebbero rimaste in carcere. Mi sento in colpa", ha dichiarato Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, presente oggi a Palazzo di Giustizia: l'uomo, ancora una volta, dopo le tante versioni fornite nel corso dell'inchiesta, si e' attribuito la piena responsabilita' dell'accaduto. Secondo lui ci sarebbe stato un errore di interpretazione per quanto riguarda l'intercettazione telefonica relativa a un colloquio con l'altra figlia Valentina nel corso del quale l'imputato avrebbe detto in dialetto "cosa sta nascondendo Sabrina?". La moglie, in uno dei tanti incontri gli ha detto "Ti perdono se dici la verità. Altrimenti ci separiamo", "ma io la verita' l'ho detta - ha giurato Misseri - e' quella". Soddisfazione per l'assoluzione dei tre legali è stata espressa invece dall'Unione delle camere penali: "Ora l'accusa di patrocinio infedele a carico di un difensore che segue una linea sgradita all'accusa e' caduta per mano del giudice".
Ma "sbaglierebbe chi pensasse di cavarsela dicendo 'c'è un giudice a Berlino', perché rimane la valenza intimidatoria di improvvide iniziative del genere, cosi' come l'atteggiamento culturale che ad esse inevitabilmente conduce". Il corpo di Sarah fu trovato a ottobre, un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, in un pozzo nelle campagne di Avetrana e a indicarlo fu proprio Michele nel corso dell'interrogatorio in cui si attribui' la responsabilita' del delitto. La prima udienza del processo e' stata fissata per il 10 gennaio  

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