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lunedì 21 novembre 2011

Sneijder ko, Ranieri polemico; Mazzarri: "Niente paura, siamo una big"; Van Basten: "Non c'è gara tra Milan e Barça"; Ibra: "Nel 2006 fu dura lasciare la Juve"

MILANO
Nell'Inter che martedì sera affronterà in Champions League il Trabzonspor mancherà Sneijder, che per uno stiramento al retto femorale dovrà stare fuori almeno altri venti giorni.

Claudio Ranieri, nella conferenza stampa pre-gara, ha detto la sua in merito: "Aveva accusato un problemino al polpaccio ma voleva giocare in nazionale. Se ci fosse un grosso indennizzo ai club per gli infortuni patiti con le selezioni dei vari Paesi, i medici ci penserebbero bene prima di rischiare con un calciatore non in condizione. Ma per adesso la linea è questa e va accettata".

L'allenatore dell'Inter si è poi concentrato sulla partita: "Penso che il Trabzonspor scenderà in campo determinato, ma noi vogliamo chiudere subito il discorso qualificazione. Quando sono arrivato bisognava riprendere in mano la situazione. I ragazzi a Mosca hanno fatto uno sforzo enorme. Affrontiamo una squadra che sa giocare a calcio, compatta e sostenuta dal pubblico, capace di battere in rimonta il Lille con cui stava perdendo. So che sarà difficile, ma vogliamo chiudere il girone per affrontare il Cska Mosca senza pensieri".

Parentesi su Coutinho e Alvarez: "Mi hanno ben impressionato, ora devo vedere come hanno recuperato. Io aspetto sempre l'ultimo momento, per radunare le sensazioni e le idee sulla formazione".

Chiusura su Milito: "Può dare tanto, è un campione, lo tengo nella massima considerazione, può dare esperienza, può essere determinante in qualsiasi momento".
 
NAPOLI
Walter Mazzarri non guarda al match di martedì contro il Manchester City con particolare apprensione: "Ormai siamo abituati che tutte le squadre che vengono qua hanno due risultati su tre. Per noi è motivo di orgoglio perché siamo considerati. Siamo coscienti di aver fatto, soprattutto nell'ultima partita, una grande gara dove ci è mancata un po' di fortuna. Dobbiamo fare qualcosa in più. Il Manchester City ha dei valori tecnici assoluti, sono al top del calcio mondiale. Al di là delle individualità, che sono sempre importanti, credo che sia il gioco della squadra a dover fare la differenza. Ognuno deve fare bene il suo compito. Noi confidiamo di fare bene il nostro gioco e una prestazione all'altezza. Dobbiamo ripartire dal secondo tempo contro la Lazio. Abbiamo una squadra con valori tecnici da big del calcio mondiale".

La squadra di Mancini fa paura: "Non dimentichiamoci che loro hanno fatto 6 gol allo United e hanno passeggiato contro il Newcastle due giorni fa. Se riusciamo a ottimizzare tutto e stare attenti a tutto, possiamo fare male al Manchester City. Io credo che quando una squadra capita in un girone come questo, dipende molto da come ne esce. Arrivare ad affrontare il City in questa situazione era straordinario pensarlo. Ci siamo riusciti, quello che verrà di più per noi sarà oro. I valori, anche considerando gli ingaggi, sono improponibili".

Il San Paolo sarà decisivo: "Un appello ai tifosi? Loro sono sempre caldi e ci sostengono sempre, però vorrei che i giocatori venissero incitati sempre, anche quando sbagliano; i fischi casomai si fanno a partita finita. Lo zero a zero? Noi i calcoli non li facciamo, cerchiamo sempre di avere la palla e recuperarla il prima possibile quando ce l'hanno gli altri; questo però non vuol dire perdere gli equilibri come successo ad esempio contro il Parma".
21 novembre 2011
 
BARCELLONA
Marco Van Basten si veste di blaugrana e "tradisce" il Milan in un'intervista al "Mundo Deportivo" a poche ore dall'atteso match di Champions League a San Siro.

"Si tratta di una partita di grande prestigio per la storia di entrambi i club, però non sarà decisiva come un quarto, una semifinale o una finale di Champions. E' più facile che il Milan superi il Barça in un match come questo che in uno ad eliminazione. Oggi il Barcellona è molto superiore al Milan. Teoricamente non c'è partita, ma nel calcio niente è mai deciso".

Il Cigno di Utrecht poi non si sbilancia su un ipotetico confronto tra il Milan di Sacchi e la squadra di Guardiola: "Mi piacerebbe giocare col mio Milan contro il Barcellona di oggi, sarebbe una bella partita. Loro forse sono più forti a livello di collettivo, il mio Milan aveva delle maggiori individualità".
21 novembre 2011
 
MILANO
Zlatan Ibrahimovic, intervistato dal sito Uefa.com, tesse le lodi del Milan e confessa di aver sofferto quando nel 2006 lasciò la Juventus, in pieno scandalo Calciopoli, per accasarsi nei rivali dell'Inter.

"Penso che il Milan sia il miglior club in cui abbia mai giocato. Mi sono sentito a casa fin dal primo giorno e tutti mi hanno accolto a braccia aperte. Milano è la mia seconda casa dopo Malmo, dove sono nato e ho vissuto per molti anni".

"Alcuni pensavano che un trasferimento del genere fosse impossibile, ma io ero già passato dalla Juventus all'Inter e quello era stato un addio ancora più difficile. Il passato e il futuro ora non mi interessano. Cerco solo di fare del mio meglio per raggiungere i miei obiettivi e quelli del club che rappresento".

I rossoneri affronteranno il Barcellona in Champions: "Giocheremo contro la squadra più forte del mondo, senza dubbio. Lo era anche quando me ne sono andato, e lo sapevo, ma è stato meglio per tutti. Visti i risultati di entrambe le squadre, è stata la soluzione migliore".
21 novembre 2011

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